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Va bene la guerra, ma una pausa minima no?

Andrea Marcenaro

Abbiamo bisogno come dell’aria di tornare a parlare di cose più leggere, perfino divertenti, e di polemizzare. Ma su questioncelle da poco che, meno ne sai, più trova addirittura senso il piccolo litigio

Marina Ovsyannikova. Certo. Però da troppo tempo parliamo solo della guerra. Abbiamo bisogno come dell’aria di parlare di cose più leggere, perfino divertenti, e di polemizzare, certo, ma su questioncelle da poco che, meno ne sai, più trova addirittura senso il piccolo litigio. Prendiamoci una pausa minima, rinchiudiamoci come prima nel nostro criticabile occidente. Basta, per qualche giorno, con questa barbarie di cui sai comunque troppo poco, con la Russia, Dostoevskij, Gogol, l’Ucraina, che vai a capirci, mentre le notizie si accavallano e l’unica granitica certezza resta sempre la solita: Putin merda.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.