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Se Matteo Messina Denaro si dichiarasse antifascista
Il boss di Cosa Nostra non soltanto “operava” in Lombardia, in Piemonte e in Emilia, ma “li aveva in mano”, perciò i suoi complici e seguaci saranno milioni. Candidarlo alle politiche sarebbe un bell'affare per il Pd
Matteo Messina Denaro. Capo di Cosa Nostra dal Reina che fu. Denunciati ieri altri settanta suoi supposti favoreggiatori, 35 arrestati. Va avanti così dal 1992. “Operazione Petrov”, “Operazione Omega”, “Operazione Golem”, “Operazione Golem 2”, “Operazione Onda Blu”, “Operazione 13 marzo ‘18”, “Operazione Sutera”, “Operazione Plastica Val d’Aosta”, “Operazione Plastica facciale più polpastrelli Bulgaria”, “Operazione ‘Ndrangheta-Cosa Nostra”, “Operazione Despar Sicilia”, Operazione Galatolo”, “Operazione Parchi Eolici”, “Carabinieri infedeli”, “Operazione San Marino, “Operazione stand Fiera Milano”, “Operazione Guttadauro”. E ve ne risparmiamo un altro centinaio. Considerando poi che per i giornali carta canta, mentre per i telegiornali video vede, Matteo Messina Denaro non soltanto “operava” in Lombardia, “l’aveva in mano”, non “operava” soltanto in Piemonte, “l’aveva in mano”, non si limitava a operare in Emilia, “l’aveva in mano”. Considerando quindi le decine di inchieste e di arresti e di denunce che ne seguirono, possiamo calcolare che tra favoreggiatori, o complici, i matteodenaristi si aggirino a occhio tra i quindici e i venti milioni di persone. Eppure il Capomafia è uccel di bosco. Perciò. Trovando un modo un po’ mafioso per farlo candidare alle Politiche, poi se Matteo, che questo sia ben chiaro, si dichiara fedele antifascista, lui e il Pd potrebbero prendere due piccioni con una fava.