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Le legioni antidiga
Un sacco di gente non voleva il Mose, gli ha fatto la guerra, ha denunciato la malafede di chi lo desiderava, e alla fine, quando l’acqua alta è rimasta bassa, non ha tentennato: anche lui lo voleva, il Mose. Ci sarebbe mancato pure qualcuno che non lo avesse voluto. Nel terzo millennio
Un sacco di gente non voleva il Mose, gli ha fatto la guerra, ha denunciato la malafede di chi lo desiderava, ha sparato ad alzo zero contro chi rovinava Venezia e la laguna, è partito in Crociata, ha combattuto fieramente portando a casa qualcosa da ogni combattimento, mezza cattedra una volta, un convegnino, anche meglio se all’estero, l’altra mezza cattedra infine. E lenzuolate sui giornali. Senza mollare. Mai. E che alla fine, quando l’acqua alta è rimasta bassa, non ha tentennato: anche lui lo voleva, il Mose. Ci sarebbe mancato pure qualcuno che non avesse voluto il Mose. Nel terzo millennio. Ma va là. Solo che lui ne desiderava uno che, fermando la marea, consentisse altresì ai branzini di laguna di cacare budini senza zuccheri aggiunti. Che progresso sarebbe, se no. Giusto? Sì. Poi tra un niente tocca al Ponte. Quello laggiù nel sud. Lungo, veneziano anch’esso la sua parte. Per i noti sospiri, sicuro, che non mancano in generale. Ma in particolare per i sospiri con cui le instancabili legioni antidiga, pure riguardo al ponte, stanno asciugandoci le balle da mezzo secolo.
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