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Consigli non richiesti a Saviano
Basterebbe che, con un gesto di generosità che perfino i suoi disistimatori apprezzerebbero, si spostasse in Svizzera, dove passano i denari di qualsiasi farabutto, perverso finanziere, terrorista, grassatore, trafficante di droga, camorrista ed evasore. Abbiamo anche il titolo del libro
Sarebbe l’occasione per prendere due piccioni con una fava. Quanto ai governanti italiani, dal presidente Meloni in giù, per evitare la solita odiosa denuncia del potente contro l’intellettuale, con la miserevole figura che a chi comanda giustamente tocca. Per Roberto Saviano, sarebbe una buona occasione per raffreddare i calori da martire che troppo spesso lo colgono e lo fanno percepire un po’ narciso. Basterebbe che Saviano, con un gesto di generosità che perfino i suoi disistimatori apprezzerebbero, si spostasse di qualche chilometro, da Milano alla Svizzera. In Svizzera nasconde i suoi quattrini al Qaida, in Svizzera vengono depositati capitali discutibili, vi aveva nascosto il malloppo perfino Arafat, dalla Svizzera passano i denari di qualsiasi farabutto, perverso finanziere, terrorista, grassatore, trafficante di droga, camorrista ed evasore. Ne avrebbe da denunciare. E tra un’inchiesta scottante e l’altra potrebbe tranquillamente, Saviano, mantenere solidi rapporti con la vicina Italia e dar vita, nei ritagli di tempo, a un nuovo volume capolavoro. Potrebbe intitolarlo, volendo, “Gorgonzorra”.