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Dieci secondi per amare Berlusconi

Andrea Marcenaro

Solo oggi, per amarlo in silenzio mentre si presenta come il peggior putinista erede di Breznev

Sei anni per capire che un miliardario non aveva alcun bisogno di pagare bagasce o bagascette. Sei anni per capire che i regalini erano semplicemente tali. Cafoncelli? Pure oltre. Ma tali. Sei anni per rinunciare alla propria testa nel nome della delega al magistrato etico, meglio se milanese. Altri sei per apprendere, parola del magistrato etico milanese, che il fatto proprio non sussisteva. Più un microsecondo per accettare l’idea di essere addirittura più scemi di una toga. In sintesi: 29 anni per odiare l’Amor nostro dal momento che, dal 1994,  era semplicemente un anticomunista cui piaceva scopare. E fottere Occhetto. Solo dieci secondi, oggi, per amarlo in silenzio mentre si presenta come il peggior putinista erede di Breznev. Morale: tra voi e il belinismo assoluto, è un attimo.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.