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Chi allontanare per denazificare il 25 aprile
Sarebbe gesto molto civile se gli organizzatori, oltreché rigettare la bandiera della solita Brigata ebraica vieppiù nazificata, allontanassero anche il vessillo dell’Ucraina, armata purtroppo dalla Nato fascista
Si entra oggi nella settimana che precede il 25 aprile e tornano alla mente ricordi di anni molto recenti, quando i governi di destra erano di là da venire, il senatore La Russa contava quel che contava, i tentennamenti nostalgici influivano zero, eppure ricordi segnati da polemiche talora durissime. Appena nel 2017, per esempio, e senza che la faccenda cambiasse negli anni successivi, parteciparono al corteo convocato a Roma dall’Anpi: Forum Palestina, Comitato “Con la Palestina nel Cuore”, Fronte Palestina, Comitato “Per non dimenticare Sabra e Chatila”, Comitato “Per non dimenticare il Diritto al Ritorno”, Comunità palestinese di Roma e del Lazio, Associazione palestinesi in Italia, Amici della Mezzaluna rossa palestinese, Rete romana di solidarietà con il Popolo palestinese, eccetera, eccetera. Laddove la Brigata ebraica, quantunque, essa sì, alla Resistenza avesse contribuito, veniva tenuta lontana dal corteo nel nome di una sua supposta natura di destra e provocatrice. Non avrebbe potuto, infatti, che spaccare lo spirito unitario e progressista della manifestazione. Ecco, sarebbe gesto molto civile se gli organizzatori del prossimo 25 aprile, oltreché, ovviamente, rigettare la bandiera della solita Brigata ebraica vieppiù nazificata, tra l’altro, dalla cocciuta resilienza del paranazista Netanyahu, considerassero antiunitario e provocatorio, cioè allontanassero, anche il vessillo dell’Ucraina, armata purtroppo dalla Nato fascista e non ancora denazificata.
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