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Serviva l'ultima sparata per scoprire cosa pensa Abu Mazen degli ebrei?
Le dichiarazioni del dittatore hanno sollevato uno scandalo talmente possente da indurre madame Hidalgo, sindaca di Parigi, a revocargli la Medaille Grand Vermeil, prestigiosissimo riconoscimento francese. Ma sono le stesse barbare idee vecchie di ottant’anni
Curioso fatto, anzi segno dei tempi. E’ successo questo: che il dittatore di Olp e Cisgiordania, vale a dire Abu Mazen, riformista arabo a 24 carati, abbia esposto di recente una dichiarazione per lui e per i suoi normalissima: che i sei milioni di ebrei, cioè, non vennero massacrati in quanto ebrei, bensì in quanto usurai. O ladri, dipende, purché maiali comunque. Dichiarazione talmente normale e scontata, per l’Olp, che esso stesso la stampa sugli abbecedari delle scuole elementari, dove lo stato d’Israele è perfino cancellato dalle carte geografiche, o sui libri di storia delle medie, ma ovunque possa. Eppure è esploso, per l’ultima dichiarazione analoga alle altre, uno scandalo talmente possente da indurre madame Hidalgo, sindaca di Parigi, a revocare ad Abu Mazen la Medaille Grand Vermeil, prestigiosissimo riconoscimento che la capitale francese concede soltanto a indubitabili, meritori e rarissimi personaggi. E qui la domanda: a chi andrà l’orsacchiotto premio? Al colpevole straccione che ripropone le stesse barbare idee ormai da ottant’anni? O al civilissimo pesce in barile che per finta le dimentica ogni tot, gioca all’inconsapevole, ruffianeggia per tornaconto miserabile e concede grandi premi al mascalzone salvo poi revocarli perché, dopo tutto, con la civiltà qui da noi non si scherza?