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Consigli di voto per le Europee
Non fate l’errore di non andare a votare. Andateci. Raccomandano, i più civili di votare “per”. No, “contro”
Non fate cazzate alle elezioni. Per i più vecchi è almeno mezzo secolo che non riusciamo a cambiare il nostro quartiere, il nostro villaggio, la nostra provincia, la nostra regione o il paese. Figurarsi l’Europa. Ad impossibilia nemo tenetur. Ma non fate l’errore di non andare a votare. Andateci. Raccomandano, i più civili di votare “per”. No, “contro”. Contro ciò che la più clamorosa testa di cazzo frequentata conferma regolarmente di pensare. Contro quello che voterà il più brillante tra i soliti noti. Oppure, a rovescio, per qualcuno che Travaglio odia, pur sapendo che sono una folla e la cosa, Gad a parte, potrebbe confondere. Contro chi porta il cinturino dell’orologio tutt’intorno alla testa, convinto che sia il polsino della camicia di domani. Contro chi indossa il tweed perché fa tanto Partito d’Azione. Andate a votare contro le pochette che bivaccano in via della Spiga a Milano. E tanto basti. O in Prati, a Roma, che tutto sommato così diverso non è. Gran signori che darebbero tre culi per due stanze, bagno e giardinetto con cucinino esterno a Porto Rotondo. Votate contro chi butterebbe la chiave. Contro chi spegne la luce per non ritrovarla. Contro noi giornalisti, la categoria più corrotta, ignorante e cafona, esclusi i magistrati, i quali sono peggio, ma compresi i compro-oro, che, confrontati a noi, sembrano campioni di altruismo. Al nostro fianco, pensate, c’è perfino Giletti. Andate a votare per le persone raccontate dall’informazione come le più prepotenti e le più odiose. Meglio se anche come ladre. Craxi purtroppo è morto. L’Amor nostro pure. Renzi, inarrivabile tra gli stronzi, ma nano tra i più alti per quanti ce n’è in giro, no.