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Papa Francesco, Israele e il ruolo del mandroglio
Tu ti limiti a farfugliare che quel tal Bergoglio, alle prese con Israele e con l’Ucraina, si conferma non oltre il suo bel cognome da mandrogno in purezza. Nell’alessandrino il mandrogno, dovreste sapere, esercita un degnissimo mestiere
E allora oggi me la tiro anch’io. Leggete l’immenso Shakespeare, nel suo Re Lear, cosa fece dire al conte di Kent sul maniscalco Oswald: “Ti conosco come un furfante, una canaglia, un leccapiatti…per un fegato sbiancato…ti conosco per un manigoldo schizzinoso, per l’erede di un baule di stracci…composto d’uno straccione, d’un vigliacco, d’un tenutario di lupanare e di un figlio ed erede di una cagna bastarda”. Capito? Capito bene? Ah, poter soltanto immaginare di possedere, tu, l’audacia per quel linguaggio spietato, disumano, inesorabile e feroce. Invece t’attacchi. Tu ti limiti a farfugliare che quel tal Bergoglio, alle prese con Israele e con l’Ucraina, si conferma non oltre il suo bel cognome da mandrogno in purezza. Nell’alessandrino il mandrogno, dovreste sapere, esercita un degnissimo mestiere, solo concepito in maniera vagamente diversa da quello dell’erede di Pietro: vende e compra cavalli alle fiere. Solo che lo sa fare.
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