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Di Serie C e Promessi sposi (in Israele)

L'Albinoleffe contro il Como, il terribile califfo don Rodrigo e una storia d'amore impossibile

C’era un volta l’Albinoleffe, giocava contro il Como. Era fatto di pippe, l’Albinoleffe, eppure quelle pippe attaccavano sempre e sfioravano il gol ogni due secondi o tre. Speravano in una grazia, quelli del Como: un diluvio improvviso, un’invasione di campo, uno spogliarello dell’amante del sindaco, qualunque cosa potesse concedere il modo di riprendere la gara in qualche modo più favorevole. Poi c’era, quella volta, anche un Netanyahu, a dispetto del nome nato a sua volta verso Como. Si sapeva, di lui, che amava una tizia disposta a traffici e a quant’altro pur di sposarlo. Egli fuggì. Lei si ricoverò sull’Innominata, una portaerei di pattuglia nella zona di Como. Non andò bene. Netanyahu si era illuso, nascondendosi per tanti giorni, ma veramente troppi, di non dover nemmeno sospettare alla lontana che alla fine della tregua, vale a dire alla ripresa del gioco, se non gli l’avesse fatto il culo l’Albinoleffe, e nemmeno il terribile califfo don Rodrigo, un culo tanto glie l’avrebbe fatto Hamas.