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Il punto d'incontro tra atei e credenti resta la croce
Natale si avvicina e smettiamola di dire che non è possibile il punto di incontro tra persone pie e mangiapreti: abbiamo cose in comune
Andiamo fuori tema, e vabbé, è che Natale sta già qui. E ancora insistono che non sia possibile alcun incontro tra credenti e atei, tra persone pie e mangiapreti. Falso. Il credente per antica storia appende al muro il crocefisso classico. Con eventuale contorno iconografico: Cristo, le pie donne sotto, i due ladroni, i soldati romani intenti ai dadi, più la ferita di lancia al costato. Ah, e il fiele. Si aggiunga il fiele. Poi però tocca gli altri, ai senza morale. Acquisiranno, costoro, uno stock di croci vergini. Per inchiodarci sopra chi gli pare.
Per quanto riguarda me, cinquemila croci e vorrà dire che mi svenerò: ma tremila per altrettanti magistrati veramente offesi; milleottocento dedicati ai cronisti presso Procure e Preture; centonovantanove croci saranno riservate agli agenti di polizia giudiziaria, quelli con i fascicoli riservatissimi che gli offesissimi in nero hanno autorizzano a passare sottobanco durante il mercato del pesce. Costretto infine a vederla di nuovo, toccherà, con la morte nel cuore, di inchiodare la sublime Gabanelli. Con tre punte ad arpione. Sarà senz’altro Madonna, la Milena, splendente com’è. Ma prima o dopo dovrà pur smetterla di frantumarci le balle solo per sculettare da giornalista americana.
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