Andrea's Version
La stampa che ha tentato di rendere eroi i giovani di Firenze e Pisa
Speriamo che i ragazzi abbiano il tempo di rinsaviare, tra una guerra e l'altra. Obiettivo: diventare meno scemi
Quanta gente per un fiore a Navalny. Poche migliaia di eroi che rischieranno in ogni caso la vita, per loro stessi e i prossimi a loro. Tanta gente, negli stessi giorni, pure tra Firenze e Pisa. Tutti antiamericani, compattamente antisraeliani, contro il fascismo melonista e non troppo, temo, legati a Navalny, né saprei dire se quel poco a Putin. Si sono scoperti eroi anch’essi. Ha tentato di renderli tali una stampa di pezze da piedi, quasi che Travaglio e le sue sottomarche, i Gramellini, i Damilano, perfino le Gruber, detenessero il copyright di Gutenberg. Non rischiano, poveri figlioli senesi, né mai rischieranno. Non per i loro cortei, autorizzati o meno, né per mamma e papà, sollecitati a partorire coglioni almeno quanto coglioni in non pochi fummo mezzo secolo addietro. Che di più ci sembrava subumano.
Per questo io prego, noi preghiamo. Preghiamo che ai giovani deficienti di Firenze e Pisa venga regalato tempo analogo a quello concesso a noi stessi per rinsavire. Con l’obiettivo che possano diventare meno scemi, per quanto nel terrore che tra una guerra e l’altra possano non trascorrere quei tre quarti di secolo necessari a cerottare la nostra stupidità. Fortemente spero che questi ragazzi possano venir salvati da coetanei abitualmente disprezzati perché meno imbecilli. Contro i quali, si salvassero, organizzerebbero probabilmente qualche altro corteo. Ma pazienza. Infine ancor di più dispiace per i Saviano e per i Gad, per i Serra e i Santoro e perfino per quei due, l’uno che munge bambole nel corridoio, l’altro che fa su e giù per la vigna nuova con le infradito da due milioni a piede. Guardate l’età, difficile che evolvano.