Andrea's Version
Le notizie date "senza rendere conto a nessuno"
Dice Fiorenza Sarzanini, vicedirettrice del Corriere della Sera. E poi ci sono questioni deontologiche, come prendere informazioni passate sottobanco da magistrati che rovinano innocenti
“Un giornalista, se gli arriva una notizia e ha verificato che è vera, la pubblica, senza rendere conto a nessuno su come e da dove viene”. E come no? Lo ha appena ribadito in tivù Fiorenza Sarzanini, vicedirettrice del Corriere della Sera, come con maggior calore non si sarebbe potuto. Applausi. Noi che la leggiamo da molti anni, non solo, ma che siamo affascinati dalla sua educazione, dalla sobrietà che spicca tra le frequenti volgarità degli altri e che, pur senza conoscerla personalmente, siamo attratti dalla simpatia contagiosa raccontata da chi la frequenta, aggiungiamo soltanto questo: “Un giornalista, se gli arrivano per trent’anni di seguito (anche) notizie interessate e fasulle passate sottobanco da magistrati birichini che rovinano consapevolmente qualche innocente, o soprabanco da qualche Mieli o De Bortoli, e se per trent’anni (ne basterebbero venti) ha toccato con mano che non si trattava precisamente di fiori di campo; se su ciò non avesse dubbi; e si dispiacesse con se stessa per la diffusione di miserevoli doppi giochi, questione che quanto alla deontologia non sarebbe da poco, allora avrebbe due vie davanti a sé: o raccontare, com’è che si dice? ah già, senza rendere conto a nessuno, di chi nel suo giornale l’ha imbrogliata con malizia (se la notizia è verificata e vera). Oppure desiderare con tutto il cuore di diventare vicedirettrice del Corriere. Ma nel caso, speriamo direttrice.