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I tafferugli di nonno Gad

Andrea Marcenaro

Scontri ai cortei mascherati con la purezza della lotta in tempi perduti. Ma sono alibi poco nobili 

Corteo. Un altro. A questo ci credo? Ci vado. Vietato? E’ troppo opportuno, ci vado lo stesso. Giusto? Credo. Pigli un cazzotto, un secondo lo dai. Ricordi papà tuo: “Ragiona, piccolo, pensaci su. Se fai a botte e le pigli, raccontami pure che è colpa sua, ma quelle che non t’ha dato lui te le do io”. Modo spiccio, quantunque non senza ragioni. La forza e i doveri dello Stato democratico. I sacri diritti del cittadino. Indiscutibile. Ma io le pigliavo due volte. Non sempre. Quasi.

Non sto dicendo: “Ah, la purezza della lotta ai miei tempi…”. Balle. Solo per sostenere che denunciare chi le ha date lui a te perché non sei riuscito a darle prima tu a lui, nobile non è mai parso. Intanto. Ma attenti alla seconda: cercate di non assomigliare nonno Gad del suo periodo blu. Quante ne prese, nella fase “cancelli Mirafiori”! Tante ne beccò da arruffianarsi poi per vent’anni con quell’avvocaticchio à la pàge, evasore fiscale, un miliardario compulsivo, si direbbe oggi, solo per farsi nominare direttore di qualcosa che a quel ladro apparteneva. Nonno Gad. L’amico di Sartre. Meno di Bobbio. Suppliche senza vergogna seduto all’esterno di un elicottero. Ma niente. E già a quel punto le aveva prese due volte. Al posto suo salì Rossella: tre.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.