Andrea's Version
Il mondo quasi medio borghese mandato a ruzzolare
Ma che spettacolo! Il contadino coldiretto che applaude la scomparsa del fieno e i baroni del feudo che lo maledicono e strepitano: “Era nostro!”. Mentre Di Pietro sputa sugli ex sudditi
Io sono un uomo forte. Lasciate stare Di Pietro, che se non lo coprivano Agnelli-e-Borrelli-ladri gemelli (ora spiegatevi, su, la stupida passione di Gad per il tweed)), o senza il via da un qualsiasi sceriffo dell’Fbi, broccolo era e uguale sarebbe rimasto. Lasciate stare la macchietta che sedusse per vent’anni i cervelli brillanti alla Gad. Restiamo al mondo piccolo, medio, o quasi medio borghese, che la riforma (chissà) della giustizia ha mandato per ora a ruzzolare. Ma che spettacolo, che meraviglia! Il contadino coldiretto che applaude la scomparsa del fieno e i baroni del feudo lo maledicono e strepitano: “Era nostro!”. Di Pietro che sputa sugli ex sudditi, (pardon, che ci scarracchia sopra) e quelli: “Sei proprio tu, padrone?”. L’ancella Milella apre un duetto strepitoso: “Quando mai fu per la separazione delle carriere, il Falcone nostro?”. Pure ignorante. E quell’altro ex barone, il Grasso, ormai detto l’Aldo, che danza muliebre sulla domanda scema: “Si rivolta nella tomba, strumentalizzano i suoi scritti (ah, c’erano?), si batteva per l’opposto”. E avanti così, in un duo da deficienti, tra inviti stupidi e risposte all’altezza, quand’ecco sora Liana che non si trattiene: “Noi che l’abbiamo conosciuto bene”, si lascia sfuggire per la disperazione. Conosciuto bene? Come? Quanto? Dove? La dottoressa Boccassini, lei sì, aveva conosciuto bene il dottor Falcone, sapevi tu dalle cronache. Ma la cronista? Un doppio senso? Un equivoco? Un disperante messaggio? Una concorrenza senza senso? Chissà. Ma sono un uomo forte, io, non ho vomitato.