Andrea's version
Il travagliato ante litteram Luca Telese
Non si è mai dichiarato ipercritico nei confronti di Putin. E cerca sempre di scamparla a suon di spintarelle, ma a che pro?
Ci piace il carattere del presidente Putin. Si batte e si sbatte. Non molla mai l’osso, e non importa se abbia ragione lui, se ce l’abbia la Nato, mia sorella o il compagno di gulag chiamato professor Canfora. Ci piace il compagno Putin perché, alla fine di ogni apocalittico discorso, la conclusione si ripete sempre identica: si arrivi pure alle estreme conseguenze, tira lui le somme, ma sarà colpa dell’occidente. Che chissà.
Ci piace quindi, Putin, perché manco si pone il problema che, a causare l’Apocalisse, chi se ne frega se sia stato l’uno o l’altro, nessuno potendo mai più scriverlo, né tramandarlo ai posteri. Errore? Va a sapere. Potrebbe forse, unico a sculettare in una terra di zombie, quel Luca Telese, un travagliato ante litteram il quale ipercritico con Putin non fu mai, ma soprattutto (già dai tempi nei quali ci provò col Foglio), cerca sempre di scamparla a caccia di spintarelle scalando picchi fino a Gesù Cristo. Ps. E un invito: andiamo a vedere le carte dello Zar. Si caga sotto più quello di me.