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La scusa anti Israele di pensarla esattamente come i professori all'università
Il boicottaggio delle università di Tel Aviv da parte degli atenei occidentali ci fa venire in mente un’indicibile volgarità letta in un cesso della Roma-Orte
Sono i più saggi, i più capaci, quelli che, moltissimo sapendo, moltissimo regalano; sono la colonna vertebrale di una nazione, coloro ai quali arriva sempre la frasetta dell’interlocutore complessato: “guarda che io sto sostenendo esattamente ciò che pensa lui, e lui è professore all’università”. E’ in circostanze così che ti vengono in mente storici di gran fama, come il professore Luciano Canfora; o grandi tomi con le lunghe gambe: come i colleghi di Pisa o di Oxford, di Yale o di Princeton, i quali hanno appena buttato nel secchio i colleghi genocidi di Tel Aviv. I genocidi. Di Tel Aviv. Ma porcaccia la puttana. Così che anche tu, plebeo, ricordi anche tu l’indicibile volgarità letta in un cesso della Roma-Orte: “E affinchè nell’ateneo nulla si perda, / tutto quanto che i Canfora ti dan, restituiscilo in merda”.
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