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La scusa anti Israele di pensarla esattamente come i professori all'università

Andrea Marcenaro

Il boicottaggio delle università di Tel Aviv da parte degli atenei occidentali ci fa venire in mente un’indicibile volgarità letta in un cesso della Roma-Orte

Sono i più saggi, i più capaci, quelli che, moltissimo sapendo, moltissimo regalano; sono la colonna vertebrale di una nazione, coloro ai quali arriva sempre la frasetta dell’interlocutore complessato: “guarda che io sto sostenendo esattamente ciò che pensa lui, e lui  è professore all’università”. E’ in circostanze così che ti vengono in mente storici di gran fama, come il professore Luciano Canfora; o grandi tomi con le lunghe gambe: come i colleghi di Pisa o di Oxford, di Yale o di Princeton, i quali hanno appena buttato nel secchio i colleghi genocidi di Tel Aviv. I genocidi. Di Tel Aviv. Ma porcaccia la puttana. Così che anche tu, plebeo, ricordi anche tu l’indicibile volgarità letta in un cesso della  Roma-Orte: “E affinchè nell’ateneo nulla si perda, / tutto quanto che i Canfora ti dan, restituiscilo in merda”.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.