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Chissà perché a Greta non interessa che Israele sia leader mondiale nell'uso delle acque reflue
Ora sappiamo che il suo cuore è tutto per Hamas. “Hamas e i suoi attacchi sono radicati in 75 anni di repressione e pulizia etnica dei palestinesi che hanno dato vita a un vero genocidio”
Grazie a Giulio Meotti, che sul Foglio di ieri ha elencato con meritoria pignoleria i nuovi amori antisemiti di Greta Thunberg, ora sappiamo che il suo cuore è tutto per Hamas. “I media occidentali sono finanziati dai governi imperialisti che sostengono Israele”; “Hamas e i suoi attacchi sono radicati in 75 anni di repressione e pulizia etnica dei palestinesi che hanno dato vita a un vero genocidio”; partecipa al 7 ottobre in Germania distribuendo dolcetti arabi; subisce la richiesta della polizia di Dortmund “di essere espulsa in quanto antisemita”; si fa fotografare con i capi estremisti palestinesi; chiede la fine di Israele; grida in mezzo alla folla di Malmoe : “Sinwar (capo di Hamas), non ti lasceremo morire”, si batte per chiudere i rapporti accademici con Israele; sta nelle grazie di Franz Jung, vescovo cattolico di Wurzburg, cui Greta ricorda David, eroe e re d’Israele. E lei se ne compiace. A Greta non interessa che gli ebrei facciano arrivare l’acqua a Gaza, che siano leader mondiali nell’uso delle acque reflue, che un terzo della loro energia provenga da fonti rinnovabili. Non la riguarda. Ciò che conferma come il cervellino dell’energia pulita vada a diesel.