Ansa

andrea's version

Orlando pensiero fisso

Andrea Marcenaro

Niente da fare. Non riesco a concentrarmi su nulla, se non su quell’arrogantello perenne, lo spezzino da niente il quale sta per essere battuto alle urne

Peccato non riuscire più a far mente locale su nulla. Non su Israele e sull’Iran, o sulla prossima azione di Gerusalemme verso Teheran, non sui Brics dello zar Putin, non su Harris e Trump, ma nemmeno sull’ennesima porcata d’autore che l’orrido boss di Report ha dedicato al ministro Giuli ficcando a forza nella cloaca il suo collaboratore. Niente. Niente sui bambini comprati e venduti già prima di esistere, niente sui magistrati che non la piantano d’imperversare con la loro prepotenza, sempre poi atteggiandosi a vittime, niente sulla ridicola tragicommedia di Avetrana e sul suo ridicolo sindaco, ma nemmeno sul Papa e le sue donne-prete, o su quella indecente ipocrisia chiamata Onu, o volendo sulla Finanziaria, e figurarsi su quel Virzì che avrebbe preso a graffi sputi la sua Ramazzotti. Niente da fare. Non riesco a concentrarmi su nulla. Su nulla, se non su quell’arrogantello perenne di Andrea Orlando, lo spezzino da niente il quale, nonostante l’immancabile appoggio della solita magistratura militante, sta per essere inchiappettato dalle urne della mia amata Genova.

Di più su questi argomenti:
  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.