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Se Landini fa sparire lo sciopero dai giornali

Andrea Marcenaro

Pagine 1, 2, 3, 4, niente; pagine 13, 14, 15, niente; pagine 26, 27, 28, 29, niente; pagine 34, 35, 36, 37, niente di niente fino a pagina 38. Così sul Corriere della Sera. E pure le altre testate non scherzano

Pagine 1, 2, 3, 4, niente; pagine 13, 14, 15, niente; pagine 26, 27, 28, 29, niente; pagine 34, 35, 36, 37, niente di niente fino a pagina 38, quando a pagina 38, sullo sciopero generale, si possono leggere cinque righine stitiche, stiticissime, con scritto nulla. Così sul Corriere della Sera. Repubblica: pagine 1, 2, 3 e 4, niente; 16, 17 e 18, niente, 25, 26 e 27 niente di niente, quando, a pagina 28, sullo sciopero generale, si possono leggere tre righine stitiche, stititicissime, che non dicono niente. Uguale sulla Stampa di Torino. Uguale sul Sole 24 ore. Mai visto. E non si tratta, forse, del fatto che di uno sciopero generale così promosso non freghi più niente a nessuno. Può essere. Ma hanno visto forse, nei giornali, un Landini rimasto completamente nudo, mentre sbraita e promette al mondo di rivoltare un guanto. E si sono tappati gli occhi.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.