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Aldo Grasso non è un critico, è uno scienziato
Lo prova un virgolettato come questo: “Non è la prima volta che Report di Sigfrido Ranucci s’incanaglisce con audio rubati, interviste con telecamere nascoste, pedinamenti stradali, con questa spazzatura spacciata per giornalismo d’inchiesta”
A proposito di Report, fiore all’occhiello del progressismo più imbecille, e del suo sacerdote Sigfrido Ranucci, amatissimo dallo stesso, leggiamo: “Ma è giornalismo del servizio pubblico mandare in onda una conversazione tra la moglie furibonda e un marito che pavidamente accampa scuse? (nell’ultimo Report, n.d.r.). E’ uno scoop o solo una mascalzonata? Che cosa c’entra quel dialogo con l’informazione?”. Alle quali domande si aggiunge: “Vergognosa inchiesta di Luca Bertazzoni, non nuovo a questi servizi”; e poi: “Non è la prima volta che Report di Sigfrido Ranucci s’ncanaglisce con audio rubati, interviste con telecamere nascoste, pedinamenti stradali, con questa spazzatura spacciata per giornalismo d’inchiesta”; e poi: “Una cialtronata”; e infine “questo finto giornalismo d’assalto (togliamo pure giornalismo) non aggiunge nulla di nuovo, se non discredito sul servizio pubblico”. E fermiamoci qui. Ma concludendo che il prof Aldo Grasso, autore ieri dei virgolettati suddetti, nonché critico televisivo del Corriere della Sera, non è un critico: è un esimio scienziato.
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