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Renzi addita le sorelle Meloni, ma non dimentichi il resto della mandria

Andrea Marcenaro

Il senatore le ha indicate come burattinaie dell’origine e della perduranza dei suoi guai, ma non sarebbero andate lontane senza l’aiuto generoso delle signorine Milella, dei signorini Travaglio e Lerner, del signor Bersani e le relative mucche al seguito

Anni di persecuzione (letterale) e di ansia e di cinico sputtanamento senza prove, anni di messa al bando dalla politica piena senza un indizio che avesse peso. Così vanno le cose in Italia, mentre si spera inutilmente da trent’anni che quest’oscenità venga riconosciuta e messa al bando da un paese minimamente civile. Motivo per cui Matteo Renzi fa benissimo a denunciare lo stato delle cose. Una cosa santa. Senza però dimenticare come le sorelle Meloni, da lui indicate come burattinaie dell’origine e  della perduranza dei suoi guai, senza l’aiuto generoso delle signorine Milella, dei signorini Travaglio e Lerner, del signor Bersani con relative mucche al seguito, prima, quindi della signorina Schlein, alla testa dell’identica mandria (trattasi qui della medesima signorina con cui Renzi pare stia per maritarsi),  ecco: senza dimenticare, si diceva, come le terribili sorelle Meloni, tutte sole col loro piemme, avrebbero al massimo sferruzzato la maglia.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.