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Collaborare con lo sciamano

Andrea Marcenaro

Possiamo dunque e dobbiamo liberarci dal birignao, come dalle fanfaluche scontate, e dimenticare l’Europa

Basta, sono finiti i tempi dei castelli in aria, di un’Europa nazione, della resistenza ucraina, o di una Nato europea con un’unica difesa e un’unica capacità di offesa. Sogni, balle, fine della storia, aveva ragione Trump. E Putin con lui. E con loro, magari più modestamente, hanno avuto  ragione Salvini e Conte, due capaci di guardare lontano, di mantenersi concreti senza confondere i monti con le nuvole. Rischiamo di subire contraccolpi profondi. Abbiamo polemizzato con un cowboy senza accorgerci che Trump costruiva cultura, che stava dando vita a un’iconografia complessa, a uno storytelling radicato e con pochi precedenti nella storia delle presidenze Usa. Possiamo dunque e dobbiamo, alla luce di queste semplici, banalissime considerazioni, liberarci dal birignao, come dalle fanfaluche scontate, lasciare Zelensky con i suoi maniaci nazistificati al loro misero destino, dimenticare l’Europa e iniziare a collaborare costruttivamente. E nel concreto. Per esempio: lo sciamano di Capitol Hill, quello là con le corna, potrebbe essere un magnifico sindaco di Kiev.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.