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Andrea's Version

Zelensky, che mangi brioches

Andrea Marcenaro

Dalla premier un banchetto per Trump e briciole per il presidente ucraino

Un grande vassoio d’argento e una debordante tovaglia di candido lino con sopra il bricco del caffè, un secondo bricco di latte bollente, la caraffa con la spremuta, uova scrambled, i french toast in perfetti triangoli caldi, burro nel piattino di Sèvres, due salsicce arrostite, un solo wurstel, quel delizioso pasticcio di patate croccanti nelle cipolle appassite, ma anche muffin, pancake, confetture di frutta, sciroppo d’acero e waffle. Mancava giusto la porchetta di Ariccia. “Serve altro, mister President?”. “No cara, dasvidania”. E allora, aggiustata la crestina, poi soltanto accennando a un inchino, Giorgia lasciò la Casa Bianca per tornare a Roma. Da dove fece ponte per un cornetto a Zelensky pagato dall’Europa quasi unita.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.