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Serra richiama un Veltroni più vivace

Andrea Marcenaro

Non smette di aggiornarci sulle sue nobili ubbie senza tempo (la pace nel mondo) e sui rimedi che a questo fine escogita, incurante della realtà

Senza un dito di whisky o una boccata di sigaro, approda al succo di una vita rigorosamente costumata e profondamente per bene che lo porta nella Roma degli anni Settanta per farne il  brillantissimo e scontatissimo raccontatore che si conosce. Egli adegua con garbo, raramente con poco garbo, le idee rastrellate nella giovinezza. Comunista per modo di dire, diventa anti per modo di dire. Talora grillino, dipietrista spesso, berlingueriano sempre, si autoconvince, passo dopo passo, di un suo approdo al liberalismo, ma socialista. Richiama, volendo, un Veltroni più vivace. Di un altruismo non arginabile, Michele Serra ci aggiorna di continuo sulle sue nobili ubbie senza tempo (la pace nel mondo) e sui rimedi che a questo fine escogita, incurante della realtà, dei tempi, forse perfino dei fusi orari. E’ insofferente per tutto ciò che ottunde la vita. Ci sprona ora a una manifestazione interessante, concepita per dare vita a un’Europa che non trova ruolo, tra gli altri motivi, perché non dispone di cannoni che ne difendano il burro. Ma a proposito di cannoni, e fissando l’orizzonte, Michele ha tenuto a precisare che è arrivato il momento di andare in corteo dal fioraio. 

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.