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L'ammonimento di Zaia a Salvini
"Mai camminare dietro a Donald, Matteo"
È evidente che un leader, un capo di stato, ma diciamo pure qualsiasi persona, e a maggior ragione se con una funzione pubblica, dovrebbe evitare volgarità e frasi scurrili, sguaiate o triviali. Il Primo cittadino d’America, da questo punto di vista, ha offerto solo un paio di giorni fa il pessimo esempio che tutti sappiamo. Altra cosa, perché questo dobbiamo proprio ammetterlo, sarebbe il ricorrere alla pur sempre ripugnante efficacia del turpiloquio per avvisare, mettere in guardia o per ammonire, come sembra aver fatto ultimamente, con Salvini, il suo compagno di partito Zaia: “Mai camminare dietro a Donald, Matteo; se quello si ferma di botto, la tua lingua si sa dove parte e non si sa dove finisce”.