Non ci resta che la bomboletta
Chiamate “Chi l’ha visto?”, perché qui iniziamo a preoccuparci davvero.
Chiamate “Chi l’ha visto?”, perché qui iniziamo a preoccuparci davvero. Si può sapere, di grazia, dove sono finiti i signori Gassama e Shukralla? Perché il designatore Busacca a loro due non affida neanche una partita (neppure Iran-Argentina o Ecuador-Honduras, tanto per fare due esempi di sfide non propriamente da orgasmo) e preferisce concedere il bis a chi in campo è già sceso? Forse, l’unica risposta possibile è la più semplice: perché non si fida, li reputa inadeguati a un Mondiale. Sarà perché il primo è del Gambia e il secondo del Bahrein, dove non è dato sapere quale sia la qualità del giuoco del calcio. Sarà perché Busacca voleva la doppia terna italiana (Rocchi con Rizzoli) e magari la doppia inglese (Clattenburg con Webb), e s’è dovuto arrendere dinnanzi ai niet di Blatter, interessato a compiacere le federazioni più piccole (ai Mondiali 2010 abbiamo visto anche il mitico Eddy Maillet, fischietto delle Seychelles e caso unico di arbitro e designatore allo stesso tempo). Intanto le prestazioni dei fischietti continuano a essere discrete, senza però esaltare. La Fifa fa di tutto per complicare loro la vita, tra bombolette da tenere attaccate al deretano e spostamento in campo che un arbitro fa solo nei campionati dilettantistici regionali: sempre al centro e poca mobilità, con la conseguenza di essere in mezzo al gioco, rischiando di essere preso a pallonate o di fermare qualche azione importante. Fateci caso: all’inizio si pensava fosse un vezzo del nipponico Nishimura, ma col passare dei giorni la sciagurata movenza ha preso piede.
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