Mai first lady Valeria Bruni Tedeschi l’ha chiamato, con un’alzata di spalle, “quel lavoro lì, di première dame”, intendendo: la seccatura occorsa a mia sorella Carla, fare la first lady per qualche anno. Un mestiere obsoleto, noioso, immobile, da cui si esce o con una fuga d’amore, come Cécilia Albéniz, seconda moglie di Sarkozy, che scappò a New York e poi a Dubai, o con una crisi di nervi, un ricovero e una convalescenza a Versailles, vestita probabilmente da dama del Settecento, con nèi finti e parrucche bianche. 21 GEN 2014
Un ex lupo di Wall Street racconta la tossicodipendenza da ricchezza “Nel mio ultimo anno a Wall Street il mio bonus è stato di tre virgola sei milioni di dollari – ed ero arrabbiato perché non era abbastanza. Avevo trent’anni, nessun figlio da crescere, nessun debito da pagare, nessun obiettivo filantropico in mente. Volevo più soldi per lo stesso motivo per cui un alcolista ha bisogno di un altro drink: ero dipendente”. Un ex trader di fondi speculativi ha raccontato, sulla Sunday Review del New York Times, i suoi anni da lupo di Wall Street. 21 GEN 2014
In guerra con mia madre “Maledetta!”. Quando la madre si ritirò nella sua camera, Elsa Morante le infilò sotto la porta un biglietto con questa parola. E il punto esclamativo. La madre aveva violato il divieto assoluto di telefonare ai suoi amici quando lei, diciottenne, la sera faceva tardi a Roma. Aveva telefonato, qualcuno aveva risposto e le aveva passato Elsa, a casa si erano urlate di tutto, si erano rinfacciate quella vita insieme, troppo stretta, troppo vicine 20 GEN 2014
Sputi su Woody E’ stato durante il discorso di Diane Keaton ai Golden Globes. Lei, eternamente vestita da Annie Hall, ha ritirato il premio alla carriera a Woody Allen, e ha raccontato, in un discorso allegro e commosso, quanto grande sia la lunga amicizia che la lega al regista (“se lui mi vedesse in questo momento, chiederebbe di farmi scendere dal palco perché sto delirando”). 15 GEN 2014
Oro in bocca Proprio quando pensiamo che nessuno ci stia guardando, che possiamo prendercela comoda, vagare per casa ancora privi di una forma umana, di un pensiero logico, è quello il momento del mattino in cui la vicina suona alla porta. Ha sempre una scusa ragionevole (una perdita mostruosa dal soffitto, una nuova crepa, un paio di nostre mutande cadute nel suo cortile), ma è chiaro che lo fa per controllare se, come il mattino, abbiamo l’oro in bocca. 12 GEN 2014
Generazione Y Non hanno colpe. Se sono impazienti, distratti, inconcludenti, indecisi, pieni soprattutto dei diritti che ritengono di avere. Non è colpa loro se non riescono a concentrarsi per più di tre minuti su qualcosa, perché subito devono controllare il cellulare, l’altro cellulare, Facebook, Twitter, Instagram e ogni chat lampeggiante. La generazione Y, quella dei ventenni nati negli anni Novanta, millennials cresciuti con internet, gli acquisti online e la rivoluzione delle email, è stata, secondo il racconto del magazine americano online Salon, segnata per sempre dal baby boom, cioè da genitori classificati come: la prima generazione dell’Io. 10 GEN 2014
Mobilità sorda Il ragazzo è morto per Natale. Mentre faceva jogging di domenica pomeriggio, in provincia di Como, davanti a un passaggio a livello con le sbarre abbassate, che aveva superato con l’idea che a vent’anni si ha dei passaggi a livello abbassati. Aveva le cuffie nelle orecchie, correva e ascoltava la sua musica, correva e stava dentro il suo mondo. Non ha visto il treno, non ha sentito il rumore di queste carrozze velocissime che muovono gli alberi quando passano, correva e basta con il senso invincibile, distratto e giovane di una corsa a vent’anni per Natale. 29 DIC 2013
Il finale vero di The Good Wife Ecco il finale, quello vero, di “The Good Wife”, pronto per ispirare una nuova serie, o nuove vite: l’ex governatore di New York Eliot Spitzer e la sua buona moglie Silda Wall, la dolente statua di cera che stava in piedi accanto a Spitzer nel 2008, quando si dimise per lo scandalo delle prostitute, si sono lasciati alla vigilia di Natale. Poche ore prima dell’inizio dei giorni più difficili per un matrimonio (le feste, i giorni in famiglia, le tensioni, i telefoni abbandonati in bagno), molti anni dopo avere ispirato la Good Wife, la moglie che perdona, non crolla, resta accanto, ma in fondo al suo cuore non potrà mai superare la storia di squillo di lusso che ha distrutto il quadro perfetto dei coniugi Spitzer. 27 DIC 2013
Botox di Natale Sono i giorni delle facce lisce, degli zigomi sporgenti e degli sguardi spalancati sul Natale, famelici di complimenti, auguri, saluti e: come ti trovo bene quest’anno, sembri più giovane di tua figlia, molto più giovane di tua nuora. A Natale tutti insieme, ma con il sorriso più bianco, le palpebre più leggere, le sopracciglia ad ali di gabbiano e le rughe addormentate, quasi identiche al Natale di dieci anni fa, quando non eravamo nemmeno andate dal parrucchiere. 22 DIC 2013
Otto paia di calze invece di uno e la guerra psicologica dei nuovi commessi Entrare nei negozi senza preparazione, senza scudo e senza fiducia in se stessi è molto pericoloso. Entrare con aria svagata e vulnerabile, pensando solo: mi serve una crema, oppure un paio di calze, o una scatola di pennarelli, è una leggerezza grave, portatrice di effetti a lungo termine (mucchi di calzini verdi da smaltire, giraffe impagliate, fiale contro la caduta dei capelli) e danni irreversibili all’autostima. 19 DIC 2013