La barca al momento è quella di Pierangelo Daccò, la “Ad Maiora” (e altre due, con nomi più frou frou), da giugno a settembre a disposizione dell’abbronzatura di Roberto Formigoni, ma c’è sempre una barca. Il posto dondolante della mistica occidentale dove si esercita il potere, l’amore, il sesso, si dà scandalo, ci si ammucchia, si paga o non si paga l’affitto, si fissa l’orizzonte in canottiera fucsia, ci si scotta il naso, si viene fotografati in cattive compagnie, si suscita l’invidia di chi resta a terra a guardare, a chiedersi: chi c’è laggiù, cosa staranno bevendo?