Un due tre str… La prima regola della gente di mondo è: non essere permalosi. O almeno fingere di divertirsi. Con l’imitazione, la presa in giro, la messa in ridicolo di tic, difetti, vuoti di senso, manie espressive di un personaggio conosciuto. Il personaggio conosciuto deve essere contento e grato al comico che gli si dedica, non soltanto in nome della libertà di satira ma anche della consacrazione letterario-televisiva che deriva dall’essere improvvisamente un format. Pier Luigi Bersani, ad esempio, è entrato in simbiosi con Maurizio Crozza. 20 MAR 2012
Vieni avanti burino Il ghiaccio, presto, il ghiaccio. I pesci devono restare freschissimi, anzi vivi. “Le formette, mi raccomando, subito”, ordina infatti l’uomo di fiducia del sindaco di Bari, Michele Emiliano, quando a Natale arrivano in omaggio “quattro spigoloni, venti scampi, ostriche imperiali, cinquanta noci bianche, otto astici, cinquanta cozze pelose, due chili di allievi locali di Molfetta”. 16 MAR 2012
“IL” magazine Domani mattina, se avete quindici anni, uscite con addosso i pantaloni del pigiama (l’ultima frontiera dello chic trasandato) e andate in edicola a comprare IL, magazine maschile mensile del Sole 24 Ore che vi spiegherà anche perché, se non avete più quindici anni e non siete Julian Schnabel o il grande Lebowski, fareste meglio a infilarvi un paio di veri pantaloni. Insomma vestitevi come vi pare, IL sarà abbastanza elegante per tutti. 15 MAR 2012
Cambiare il mondo un culo alla volta Cambiare il mondo, un culo alla volta, è uno slogan ambizioso, ma la prima regola è: pensare in grande. Qualcuno scopre la penicillina, altri inventano Facebook, Sara Blakely ha creato lo Spanx, la biancheria intima elasticizzata che rimodella i fianchi, strizza la pancia, slancia le gambe e il sedere (la novità è il reggiseno che, indossato sotto magliette aderenti, non lascia scappare rotoli dalla schiena). 14 MAR 2012
Un gioco da ragazze Quell’estate a Lorient le ragazze del liceo ebbero la stessa pericolosa, irriducibile forza dell’oceano in cui facevano il bagno da quando erano molto piccole. Loro ci erano abituate e non avevano paura. Si può dire, guardando “17 filles” il primo film delle sorelle Delphine e Muriel Coulin presentato a Cannes, che quelle ragazze, con i capelli lunghi, i corpi scattanti e pieni di giovinezza totale, la vernice rossa sulle unghie, mille buchi alle orecchie, la faccia di Kate Moss sulle magliette, non avevano paura di niente. 12 MAR 2012
Andateci voi, a vivere in Ruanda Andateci voi, a vivere in Ruanda. Secondo il rapporto del World Economic Forum, è il primo posto nel mondo dove conviene essere un politico donna, perché le signore sono la maggioranza dei parlamentari. E’ una gran fortuna, perché dopo essere sopravvissute al genocidio, schivando gli attentati, evitando di opporsi al governo di Kagame, stando attente a uscire di casa o anche solo ad affacciarsi alla finestra se si è giornaliste, in Ruanda le donne vivono che è una meraviglia. 08 MAR 2012
How To Be a Woman Il tanga non è la soluzione Voglio applicare il metodo Caitlin Moran (trentaseienne, columnist del Times da quando ne aveva diciassette, vincitrice del British Press Award) al resto della mia vita. Quando ha poco tempo e ha bisogno di dare un giudizio rapido, ad esempio sulla necessità di una sorellanza femminile, e sull’idea che a impedire alle donne di realizzarsi siano state le altre donne, in quanto cattive e invidiose (sopravvalutando le frecciate maligne lanciate nei bagni e nelle pause caffè), Caitlin Moran si chiede: “Gli uomini sprecano tempo su questa cosa?" 07 MAR 2012
Femminismo moralista Maria Shriver ama ancora quel buzzurro (o comunque non ha più molta voglia di divorziare, ci sta ripensando, Arnold Schwarzenegger nel frattempo espia e le cammina accanto in ginocchio, forse ha rinunciato al botox, vanno in terapia di coppia, vengono fotografati mentre salgono in auto insieme, insomma fanno i fatti loro e dei quattro figli, più quello avuto dalla cameriera). 06 MAR 2012
Lucio Dalla se n’è andato con due passi di Mambo Lucio Dalla non è soltanto la colonna sonora, lui è anche i sottotitoli. Le sue canzoni sono diventate modi di dire, codici, mondi, contengono molto di più di quel che dicono perché tutti abbiamo uno stato d’animo, una storia, un vaffanculo e un grazie da infilarci dentro 02 MAR 2012
Il cliché è ribaltato Ora sono gli uomini (americani) che hanno l’ansia di rimanere zitelli Ci sono momenti in cui le vendette vengono compiute dalla storia a nostra insaputa, risparmiandoci la fatica di averle cercate, pensate, evitando di farci sprecare tempo sulla riva del fiume ad aspettare il passaggio di qualche cadavere. In questo caso, il passaggio dei soliti stereotipi culturali finalmente cadaverizzati. “Adoro essere ridotta a stereotipo culturale”, diceva una ragazza a Woody Allen in “Io e Annie”, perché a un certo punto ci si affeziona pure a quelli. 01 MAR 2012