Lucio Dalla se n’è andato con due passi di Mambo Lucio Dalla non è soltanto la colonna sonora, lui è anche i sottotitoli. Le sue canzoni sono diventate modi di dire, codici, mondi, contengono molto di più di quel che dicono perché tutti abbiamo uno stato d’animo, una storia, un vaffanculo e un grazie da infilarci dentro 02 MAR 2012
Il cliché è ribaltato Ora sono gli uomini (americani) che hanno l’ansia di rimanere zitelli Ci sono momenti in cui le vendette vengono compiute dalla storia a nostra insaputa, risparmiandoci la fatica di averle cercate, pensate, evitando di farci sprecare tempo sulla riva del fiume ad aspettare il passaggio di qualche cadavere. In questo caso, il passaggio dei soliti stereotipi culturali finalmente cadaverizzati. “Adoro essere ridotta a stereotipo culturale”, diceva una ragazza a Woody Allen in “Io e Annie”, perché a un certo punto ci si affeziona pure a quelli. 01 MAR 2012
Su Twitter ci si vuole più bene, come a scuola durante l’intervallo Antonio Di Pietro e Pier Ferdinando Casini si sono cinguettati carinerie su Twitter, dicendosi: ti voglio bene, anzi tvb, come fra amiche delle medie, come tra fidanzati che attaccano un lucchetto a Ponte Milvio. Stavano commentando faccende politiche, e se fossero stati in un’aula del Parlamento si sarebbero probabilmente mandati a quel paese (manettaro, berlusconiano, le solite cose). 28 FEB 2012
Ministri di portafoglio Il fatto che il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda possegga due pascoli sulle Alpi, con le baite in pietra da ristrutturare, me lo rende più simpatico, così come l’immagine di lui che alla guida di una Seat Ibiza del 2002 si inerpica sulle montagne per controllare le sue comproprietà e salutare le mucche. Guarda la puntata di Qui Radio Londra Trasparenza sui problemi da risolvere, non sugli stipendi dei ministri 21 FEB 2012
Lezioni di pianto La cosa meno austera, in questa nuova fase della vita in cui bisogna fare economia anche dei sospiri, sono le lacrime. Piangono tutti, fanno gran spreco di occhi rossi, bagnati, gonfi, di smorfie di dolore, col labbro inferiore che sporge in avanti, come i bambini quando vengono messi in punizione. Le lacrime sono i nuovi coriandoli, sparsi in giro per mostrare agli altri qualcosa di nuovo, inedito, mai visto prima: l’anima. 21 FEB 2012
Il genio di Sanremo La prima cosa bella è stata il sorriso barbuto di Peppe Vessicchio. Quando arriva il momento di “Dirige l’orchestra il maestro Peppe Vessicchio”, scende come una calma interiore, un appagamento difficile da confessare, la soddisfazione di essere arrivati, vivi, a un altro Sanremo (come i cerchi dei tronchi degli alberi, conta di quanti Festival abbiamo memoria – non è necessario averli visti, o giurare di non averne mai visto uno, importa che i Sanremi c’erano e ci guardavano, un anno dopo l’altro). 18 FEB 2012
Oltre il botox A un certo punto il botox non basta più. E nemmeno il Viagra. L’invecchiamento non è solo l’incubo delle donne. Quando si imbocca il viale del tramonto, quando le ossa cominciano a scricchiolare, la pancia a debordare, il metabolismo a dire addio, le défaillance a non stupire, anche gli uomini vengono presi dal panico. Al cinema, poi, è terrore puro: nessuno vuole vedere un corpo flaccido su uno schermo di venti metri. Si comincia col dover allontanare il giornale per metterlo a fuoco, poi un giorno il colpo della strega, i reumatismi, e non si smette più di scivolare. 15 FEB 2012
Il matriarcato soul ha perduto Whitney, ora riacciuffi almeno sua figlia La figlia saliva sul palco con lei ai concerti, aveva pochi anni, bei vestiti da brava bambina con i codini, una volta in Polonia si gelava e stava con il cappotto e un berretto rosso. Sorrideva, sdentata. mentre Whitney Houston cantava, ballava (con la voce sempre meno sorprendente e con occhi sempre più annacquati) e Bobbi Kristina le stringeva la mano. Aveva cinque anni e già sapeva tenere il microfono in mano, cantarci sopra, ballare al ritmo di sua madre. 14 FEB 2012
Nel nome dei figli Non devono soffrire, non ancora, sono solo bambini. Non devono avere fame, freddo, essere abbandonati, prendere le botte, piangere di paura. Il cuore spezzato è una cosa da grandi: calpestatelo a loro il cuore, calpestatelo a noi. Siamo i carnefici dei nostri venerati bambini, è di noi che hanno paura. In “Polisse” (police, come lo scrivono gli immigrati che non sanno il francese), bellissimo film di Maïwenn Le Besco, che racconta i poliziotti, uomini e donne, del reparto Tutela minori di Parigi, c’è tutto quello che non dovrebbe mai succedere a un bambino. 13 FEB 2012
La vera storia Non è soltanto a Dominca Cermontan, la ragazza moldava che era sulla Costa Concordia quella notte, che bisogna chiedere scusa. Dopo averla usata, messa in prima pagina per trasformare una strage in un fotoromanzo o per fare pressione su Francesco Schettino e convincerlo a raccontare tutto, come ha scritto Marco Imarisio sul Corriere della Sera. 09 FEB 2012