I magnifici sette I nuovi capi del Pd I protagonisti di questo piccolo romanzo politico sono un gruppo di intraprendenti ragazzotti democratici che hanno smesso di azzuffarsi tra di loro e che hanno iniziato a spiegare con toni smaliziati come costruire il partito che sognano da una vita. Questa squadra di giovani e intelligenti capi del Partito democratico, ve ne sarete accorti, ci ha conquistati con agili lenzuolate da decine di migliaia di battute, le idee con cui avrebbero intenzione di portare il proprio partito fuori dal terriccio scivoloso in cui sembra essersi cacciato. 14 MAG 2010
Il vero fenomeno Era una maglietta con il numero 4 bianco della Umbro incollato dietro la schiena, con nove bande verticali nere, nove bande verticali azzurre, una stella gialla cucita sopra una lunga P dentro la cui pancia erano contenute le lettere “irelli”, con un corsivo che appena s’intravedeva, nascosto sotto l’azzurro della maglietta, sotto il nero della casacca. 06 MAG 2010
“Caro Berlusconi, giù le tasse” La spesa pubblica da tagliare, il fisco da rivoluzionare e il federalismo da approvare. Eccole le tre proposte choc di politica economica che nei prossimi giorni arriveranno sulla scrivania del segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani. Tre proposte concepite “con l’idea di creare una nuova cultura economica del centrosinistra” e anticipate dal responsabile del settore del Partito democratico, Stefano Fassina, in questa intervista al Foglio. Leggi Caro Tremonti, giù le tasse per favore di Carlo De Benedetti 29 APR 2010
Bersani rilancia la bozza Orlando per sfidare i dipietristi del Pd Le cinque proposte per riformare il sistema giudiziario presentate la scorsa settimana su questo giornale da Andrea Orlando (responsabile del settore per il Partito democratico) hanno aperto un dibattito interessante all’interno dell’opposizione e anche nella maggioranza. E la richiesta di un patto per la Giustizia formulata in questa pagina dall’onorevole Michele Vietti (Udc) arriva in un momento politicamente molto significativo. 16 APR 2010
Giornali, tv, soldi e politica Che cosa c’è dietro la guerra tra Murdoch e Google Sulla pedana dove si combatte per decidere chi governerà il futuro dell’informazione, uno tra i duelli più affascinanti del mondo ha per protagonisti due formidabili spadaccini che da mesi si studiano, si inseguono, si osservano, si stuzzicano, a volte persino si sputtanano, ma che al contrario di quanto molti potrebbero credere hanno appena cominciato a incrociare le lame. I nomi dei due rivali che lottano per definire l’evoluzione dell’universo dei mass media sono quelli di Eric Schmidt e Rupert Murdoch: il primo è il cervello operativo di quel colosso mondiale di nome Google; il secondo è il numero uno di quel gigante dell’informazione chiamato News Corporation. 16 APR 2010
Perché il nuovo gioiellino della Apple fa un po' borbottare gli amanti della Apple Le prime reazioni alla comparsa dell’immagine dell’iPad sullo schermo volante appeso dietro le spalle di Steve Jobs sono state di delirio assoluto. Nelle prime sei ore in cui la Apple ha messo a disposizione dei propri clienti la possibilità di prenotare la tavoletta magica con cui Jobs ha promesso di cambiare ancora una volta le regole del gioco nel mercato delle nuove diavolerie tecnologiche sono arrivate in un lampo 90 mila richieste di prenotazione. Oggi gli store della Apple metteranno in vendita circa 300 mila esemplari di Pad e la grande domanda che tormenta le teste degli amanti delle intuizioni di Steve Jobs è se questa volta l’ultima trovata del genio di Cupertino sia davvero una genialata. 03 APR 2010
Ecco il segreto dell'avanzata leghista nel cuore dell'Italia “L'avanzata della Lega continuerà e anche le regioni di centrosinistra prima o poi diventeranno verdi”. Con queste parole ieri Umberto Bossi ha confessato che uno dei principali progetti che la Lega nord sta cercando di portare avanti ormai da anni è quello di trasformare gran parte delle aree storicamente controllate dagli eredi di Enrico Berlinguer e Palmiro Togliatti nei nuovi feudi del leghismo moderno. Non c’è dunque solo il lento accreditamento dei massimi dirigenti della Lega dalle parti delle gerarchie ecclesiastiche: le ultime elezioni sono state esemplari per il popolo del carroccio anche per altre ragioni. Leggi Il Di Pietro “leghista” scatena i distinguo di De Magistris e Travaglio 02 APR 2010
Un vero interista Mario lo ama alla follia Quando inizia a sbirciare tra le maglie degli undici giocatori scelti dal proprio allenatore per andare in campo senza trovare scritto da nessuna parte il nome di Mario Balotelli, un vero tifoso interista solitamente si incazza. Ieri è successo di nuovo: per la quinta volta consecutiva José Mourinho non ha convocato il più ganzo tra gli attaccanti nerazzurri e ha fatto imbestialire tutti quegli interisti che la domenica ballano sugli spalti e che considerano questo irresistibile bresciano nato a Palermo da genitori ghanesi qualcosa in più di un semplice giocatore di talento. 01 APR 2010
Questa foto spiega perché il Pd è in estinzione L’immagine più spietata per spiegare la difficile situazione vissuta in questi anni, e anche in questi giorni, dal Partito democratico è tutta in questa immagine che racconta bene la ridotta del centrosinistra in Italia. Il Pd dovrebbe evitare di difendere il risultato delle ultime regionali per fare un ragionamento più serio: in Italia i democratici sono diventati un fenomeno politico elitario che trova ormai uno spazio molto piccolo soltanto tra le due forchette del centrodestra. Lettori del Foglio on line , che cosa ne pensate? Dite la vostra su Hyde Park Corner 30 MAR 2010
Lippi calzelunghe “Continuiamo a giudicare il calcio italiano in base all’Inter, che è una grandissima squadra ma non si può parlare di calcio italiano, perché non c’è neanche un italiano”. Le ruvide parole tra virgolette le ha enunciate pochi giorni fa il commissario tecnico della Nazionale italiana Marcello Lippi, subito dopo la vittoria dell’Inter di José Mourinho contro il Chelsea di Carletto Ancelotti. Il ct della Nazionale, probabilmente nostalgico di quella sua sfavillante Inter in cui in mezzo al campo pascolavano felicemente italianissimi campioni come Salvatore Fresi, Fabio Galante, Fabio Macellari, tradisce però un po’ di ingenuità. 25 MAR 2010