Tutti i dubbi degli ulivisti del Pd sul governissimo Monti e la sconfitta della politica Non riuscivamo a crederci e quindi alla fine lo abbiamo chiamato. Drindrin. Pronto professor Romano Prodi, ci scusi, ma davvero l’altro giorno lei ha detto, a una radio svizzera, che il governo tecnico “è una sconfitta per la politica”? Prodi fa una lunga pausa e poi gentilmente risponde alla domanda. “Proprio così”, dice Prodi. 12 NOV 2011
Il governo Monti è la morte del bipolarismo? Chissà che cosa ne pensano i bipolaristi convinti e i maggioritari sinceri di tutto quello che sta succedendo in questi giorni intorno al governo Monti. E chissà che cosa ne pensano, nel Partito democratico, i vecchi prodiani e vecchi ulivisti di questa creatura che ogni giorno che passa sembra prendere sempre più forma nel panorama politico italiano. Domani sul Foglio indagheremo su questo tema. Quelle che qui seguono sono le parole che ci ha appena rilasciato un ulivista doc come Arturo Parisi. 11 NOV 2011
“Il governo Monti? E’ nelle mani di Berlusconi”, dicono al Pd C'è un dubbio grande così che riguarda il futuro del possibile governo guidato dal neo senatore a vita Mario Monti. Il dubbio riguarda il Pd e le condizioni richieste dal segretario del maggior partito d'opposizione per dare il proprio appoggio a un governo tecnico. Ecco: ma quali sono queste famose condizioni? Cosa chiede il Pd per far sì che questo governo tecnico non assomigli a un ribaltone? Lo abbiamo chiesto a uno dei quarantenni (bersaniani) più ruspanti del partito, Stefano Esposito. 10 NOV 2011
Addio Santa Alleanza Nell’attesa che il Pd sciolga la sua riserva sulla linea da adottare per accelerare la fine del berlusconismo (elezioni? Governo tecnico? Governo di decantazione?), c’è una questione importante con cui il maggior partito d’opposizione si è ritrovato improvvisamente a dover fare i conti. La questione – sempre più cruciale vista anche la precarietà dimostrata ieri dal governo alla Camera – è presto detta. Leggi L'occasione di Bersani 09 NOV 2011
Perché l'accordo tra il Cav. e il Quirinale scombina i piani del Pd Nel pomeriggio tutto sembrava andare per il verso giusto per il Partito democratico, e invece proprio quando il leader del Pd già si leccava i baffi immaginando concretizzata la propria richiesta di dimissioni succedeva quello che nessuno nel centrosinistra si aspettava: Berlusconi invece di offrire le sue dimissioni a Napolitano propone al presidente della Repubblica di approvare subito la legge di stabilità alle Camere, si impegna a presentare le sue dimissioni un minuto dopo l’approvazione del maxi emendamento. 08 NOV 2011
Opposizioni molto, molto, molto compatte In questi giorni di grande responsabilità, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è spesso ritrovato a dover fare i conti con una questione politica non proprio di poco conto. Problemino: ma se davvero dovessero presentarsi le condizioni per una nuova fase al governo le opposizioni in che modo si comporterebbero? 04 NOV 2011
Renzi e la sua carta di identità Prima delle parole, delle provocazioni, delle rottamazioni, delle immagini, delle proposte, dei contenuti e prima ancora degli abusati resoconti di tutti quei gggiovani (con molte “g” a seconda del grado di coinvolgimento con l’evento) ammassati ad ascoltare i Matteo Renzi, gli Alessandro Baricco, i Giorgio Gori, i Fausto Brizzi e i Luigi Zingales, con il tablet nello zaino, la cuffietta nell’orecchio, il computer sulle ginocchia e l’occhio furbo. 01 NOV 2011
Che cosa viene fuori dalla Woodstock renziana Firenze. Tutti alla Leopolda già se la immaginavano la scena: Matteo Renzi che sale sul palco, che saluta il pubblico, che fissa la telecamera, che osserva la platea, che si aggiusta il microfono, che fa partire la musica, che inizia a parlare, che fa l’occhio furbetto, che lancia un messaggio a Bersani, che lancia un altro messaggio a D’Alema, che lancia un altro messaggio ancora a Vendola e che poi alla fine dice quello che tutti si aspettavano che dicesse e che invece oggi il sindaco di Firenze non ha detto affatto: ok ragazzi, ci siamo, sono pronto, stavolta mi candido. 30 OTT 2011
Come nasce la Leopolda Intendiamoci: il Matteo Renzi che da ieri sera ha ricominciato a mollare scappellotti ai vecchi volti del vecchio establishment del vecchio Partito democratico non nasce solo sulla spinta di quella famosa definizione di successo (“Rottamazione”) che negli ultimi mesi ha contribuito ad amplificare ogni suo tentativo di stuzzicare, di spaventare, di incalzare e di stimolare (e a volte di fare incazzare) i grandi dinosauri del maggior partito d’opposizione. 29 OTT 2011
Il programma che non c’è Prima le iniziative dei quarantenni. Poi l’attivismo dei giovani turchi. Quindi il documento dei trentenni, il manifesto di Nicola Zingaretti, la kermesse di Pippo Civati. E infine – da oggi – la Leopolda di Matteo Renzi. Ci sono due ragioni per cui negli ultimi tempi il mondo del centrosinistra si è ritrovato a fare i conti con quella che potrebbe essere definita una sorta di “primavera democratica”. 28 OTT 2011