E' morto Giap, il Napoleone vietnamita che tenne in scacco Parigi e Washington “E’ morto il generale Vo Nguyen Giap - brillante stratega militare che una volta mi disse che fummo ‘nemici rispettabili’ #Vietnam”. Il twitt di John McCain sulla scomparsa del Napoleone rosso, il centoduenne generale vietnamita morto venerdì sera in un ospedale militare di Hanoi dove era ricoverato da quattro anni, è molto più di un gesto di diplomazia. E’ il rispetto pagato da chi, durante la guerra del Vietnam, ha vissuto cinque anni e mezzo nella prigione di Hoa Lo, dal 1967 al 1973, subendo torture quotidiane che lo portarono a un passo dal suicidio, prima di rientrare in America da celebre veterano e candidarsi per il Senato. 04 OTT 2013
Perché chi scappa dal regime nordcoreano non si può salvare davvero “Non serve molto per essere arrestati in Corea del nord. Puoi essere portato in un campo di lavoro se nomini i leader Kim Il-sung o Kim Jong-il senza anteporre il titolo di ‘compagno tongji’. In Corea del nord la gente fuma il tabacco arrotolato nei fogli di carta. Quando non c’è abbastanza carta, qualcuno al suo posto usa i fogli del quotidiano Rodong. Puoi essere deportato nei campi di prigionia perché magari non hai fatto attenzione all’immagine di Kim Il-sung riportata sul giornale”. Una delle tre voci più interessanti del documentario del tedesco Marc Wiese, “ ">Camp 14: Total Control Zone ”, in uscita nelle sale inglesi il prossimo ottobre, è quella di Hyuk Kwon. 24 SET 2013
Scandal alla coreana Nel film “World War Z” i nordcoreani sono una delle poche popolazioni a sopravvivere a un’invasione di zombie perché il leader di Pyongyang decide di cavare i denti a tutti i cittadini, evitando quindi il contagio da morso. Un particolare che non c’è nel libro di Max Brooks da cui è tratto il film, dove la Corea del nord si salva grazie alla capillare rete di tunnel sotterranei costruiti durante la guerra con il sud. Insomma, il pragmatismo nordcoreano è diventato un topos, un efficace espediente letterario, anche se a volte le notizie che arrivano dal regno della dinastia dei Kim superano le fantasie degli sceneggiatori di Hollywood. 30 AGO 2013
L’acqua radioattiva che rischia di far saltare il governo di Abe Almeno trecento tonnellate di acqua radioattiva fuoriuscite da un serbatoio di stoccaggio a Fukushima potrebbero essere arrivate al mare, ha ammesso nei giorni scorsi la Tepco. E potrebbero esserci perdite anche in altri due recipienti che contengono l’acqua radioattiva usata per il raffreddamento dei reattori nucleari. Ma l’ultimo incidente alla centrale atomica di Fukushima non è gravissimo: per l’Nra, l’autorità per il controllo del nucleare giapponese, si tratta di un incidente di livello 3 della scala Ines, quella che misura la portata degli eventi nucleari e radiologici (International nuclear and radiological event scale), e corrisponde al “guasto grave”. 23 AGO 2013
Il delitto dell’estate è made in Japan Se non fosse spaventosamente reale, sembrerebbe la puntata pilota di una nuova serie tv su serial killer letterati e poliziotti che tentano di decifrarne i messaggi. Il giallo dell’estate quest’anno arriva dal minuscolo villaggio di Shunan, nella prefettura giapponese di Yamaguchi, composto praticamente da una piazza, un tempio e dieci famiglie. 26 LUG 2013
I due Gagarin Ritratto di Luca Parmitano, il primo italiano ad aver effettuato un'attività extraveicolare, con 6 ore e 7 minuti di passeggiata spaziale 22 LUG 2013
Circo mediatico-giudiziario d’antan Uno dei primi scandali sessuali della storia della politica ha origine nel governo che portò alla nascita dei due principali partiti americani. Nell’estate del 1791 una bionda 23enne, Maria Reynolds, bussò alla porta di Alexander Hamilton a Filadelfia. A quel tempo Hamilton era il primo segretario del Tesoro degli Stati Uniti d’America. Segretario di stato era Thomas Jefferson. Maria raccontò a Hamilton di essere stata abbandonata dal marito e dalla famiglia, e di avere bisogno di un aiuto economico. Hamilton la raggiunse quella sera a casa, le diede dei soldi, lei lo ringraziò a modo suo. Leggi la prima puntata di "C'era una Ruby nel '700", l'autodifesa di Hamilton 22 LUG 2013
Niente scuse Alla fine Tomislav Nikolić, presidente serbo, si è scusato ufficialmente “con il popolo serbo” per il massacro di Srebrenica del luglio 1995, quando le truppe serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladić – ora sotto processo al Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia – uccisero oltre ottomila musulmani bosniaci. Nikolić, che nel giugno del 2012 aveva affermato che Srebrenica non era un “genocidio” ma un “grave crimine di guerra”, ha detto ieri alla tv bosniaca Bhrt di “inginocchiarsi” di fronte al popolo serbo per quel massacro. Quello delle scuse ufficiali, le scuse di stato, è un tema controverso. 25 APR 2013
C’è un giornale in Giappone che si occupa solo degli svarioni dei giudici L’editoria giapponese è forse l’unica al mondo a godere di ottima salute – complice la lobby degli editori, che da anni si oppone alla rivoluzione digitale e sono pochissimi, infatti, i giornali giapponesi consultabili online – e se vuoi fare un giornale che si occupi per esempio soltanto di errori della magistratura, di processi penali da rifare, di condannati ingiustamente da pm carrieristi, puoi farlo. 17 APR 2013
A Pyongyang non resta che la Bomba / 1 Perché l’esercito nordcoreano non può combattere una guerra Erano le 6 e 40 del mattino ieri in Corea (le 23 e 40 in Italia), quando la Kcna, l’agenzia di stampa nordcoreana, ha diffuso le dichiarazioni del portavoce dello stato maggiore militare della Corea del nord: per l’ufficiale, Pyongyang risponderà alla “politica ostile americana” con mezzi nucleari “più piccoli, più leggeri e diversificati”. Nel bollettino si faceva riferimento alla ratifica ufficiale di contrattacchi militari contro i nemici da parte del Comando supremo dell’esercito nordocoreano. La minaccia però, dietro la formalità procedurale, nasconde un particolare. 05 APR 2013