Uno dice la tv, e sputa. La tv è volgare. Poi la lingua: mediocre, oscura, povera lessicalmente. Per non parlare delle maniere e consuetudini, della moda: il trionfo del banale, dell’inestetico, del generico. Critichiamo tutto: i giornali quotidiani, i settimanali, i partiti, le accademie, la scuola. Dovunque rintracciamo il germe del mediocre, dello scadente, dell’insignificante. E il libro? Non si sputa. No, il libro è circondato dall’aura del sensibile, della joie de lire, dell’intimità intelligente, dell’esclusività per ciascuno.