I suonatori di organetto che vogliono eliminare la sofferenza Il cuore della battaglia razionale rilanciata dall’enciclica “Caritas in veritate” è il tenace contrasto alla mentalità eugenetica (mens eugenetica), confermato con parole superbe nel bel mezzo, e non casualmente, di ragionamenti strategici sul destino sociale e politico dell’umanità . Da questa contesa tra due opposte idee della modernità, cristiana e anticristiana, dipende, secondo il professor Ratzinger e il Papa Benedetto XVI, queste due persone così diverse e così indistinguibili, il ritorno del buonumore. 12 LUG 2009
B-XVI si nutre del meglio della razionalità politica moderna. Perché non ne discutiamo? Non è straordinario che il Papa abbia sanzionato una delle critiche tradizionali del riformismo europeo al sindacato, il suo limitarsi, cioè, alla tutela degli iscritti, dei segmenti più forti e attrezzati del mercato del lavoro? Leggi “E’ tempo di cambiare” L’ottimismo riformista di Benedetto XVI - Leggi Caritas in veritate. Il testo integrale 09 LUG 2009
Scovati finalmente gli atei devoti Tanto tempo fa, nel corso di una delle nostre battaglie razionaliste in difesa dello spazio pubblico della fede e della cultura cristiana (il caso Buttiglione), ci facemmo sfuggire, et pour cause, questa frase: “Ebbene sì, siamo atei devoti”. Che cosa volevamo dire? 09 LUG 2009
Oggi è il Papa, non Galileo, che è richiesto di abiura Monsignor Pagano non mi convince. Il curatore dell’archivio Galileo in Vaticano ha detto di recente che la chiesa deve esercitare la massima prudenza, se non voglia ripetere con la genetica moderna l’errore fatto quattro secoli fa nel giudicare gli sviluppi dell’astronomia moderna e di un metodo, quello galileiano, che oggi (faccio questa osservazione riferendomi al discorso di B-XVI a Verona) è rivendicato dal Papa come veicolo specialmente significativo di una lettura matematico-razionale della realtà. Leggi L'intervista di monsignor Pagano 04 LUG 2009
Franceschini è antipatico e a D'Alema fa schifo il nostro progetto: tutti nel Pd Scusate la gaffe serracchiana, ma non voterei mai Franceschini perché è molto antipatico. Il suo supporter è Veltroni, dimostratosi politicamente un incapace. Ma vorrei ricordare che il manifesto per il partito democratico di Michele Salvati, da noi pubblicato, conteneva una clausola: tutti dentro il progetto, salvo D’Alema e Marini che lo boicotterebbero. 04 LUG 2009
L’integrazione e la sicurezza non sono un gioco di società per benestanti e benpensanti Comincio ad arrabbiarmi. La buona coscienza non mi piace. Porta l’ipocrisia e la menzogna, si mente a se stessi e poi alla comunità. Facile curarsi insensibilmente del dolore esotico, lontano, simbolico, ideologico, trascurando quello concreto. Facile aver pena del mondo, dei poveri, ed essere sordi alle pene del vicino di casa, perché è opulento. 03 LUG 2009
Che schifo il sesso al sapore di fragola impartito ai quattordicenni "Come hai fatto a votare quello stronzo?", domandò la supercolumnist Maureen Dowd a suo fratello dopo la trionfale rielezione di W. nel 2004. "Non voglio che mia figlia a quattordici anni riceva come prima informazione sul corpo e sull’amore una lezione esemplare: vestire di preservativo una banana. Ok?". 28 GIU 2009
Ideuzze su don Sciortino e il suo improvviso rigore etico Per la sua educazione di cattolico democratico, di paolino, don Sciortino dovrebbe andarci molto piano, dovrebbe curare il rispetto della persona, della crisi familiare che è il contesto del tutto, e farsi prossimo. Leggi La famiglia cristiana di governo difende il Cav. ma gli riscrive l’agenda 24 GIU 2009
Viva il referendum, anche da morto Bisogna cercare di essere semplici. Per ragioni politiche, per scelte sconclusionate dei referendari, per tecnicismi incomprensibili alla grande opinione elettorale, e per tanti altri motivi, il referendum è un'arma spuntata. Anche questo, sacrosanto, che tende imperfettamente alla soluzione bipartitica, nasce morto e non arriverà al quorum richiesto. Ma lodo il referendum anche da morto. Leggi l'opinione di Francesco Cundari 22 GIU 2009
Fossi al posto di Minzolini Mi spiace per gli amici di Repubblica, ma il direttore del Tg1 non ha alcun dovere di piazzare microfono e telecamera sotto le gonne della D'Addario. Non possono censurarlo perché non si comporta come loro. E' vero che le notizie vanno date, ma nell'autonomia assoluta di valutazione editoriale, culturale, politica e civile delle notizie stesse. 22 GIU 2009