Aborto, la bandiera segreta C’è da domandarsi: ma perché lo fanno? Perché “Giuliano il mammano”? Perché l’ossessivo “la 194 non si tocca”? Perché “le donne non sono assassine”? I progressisti, dal lancio della moratoria a fine dicembre e particolarmente ora che la moratoria per l’aborto si affaccia sulla scena o sceneggiata politica con una sua lista pazza, non hanno accettato un onesto confronto. Hanno lanciato anatemi, descritto per quel che non è e deformato fino al grottesco la posizione avversaria, si sono perfino inventati una montatura giornalistica sul caso dell’aborto di Napoli, che si è ritorta contro di loro. 23 FEB 2008
Il nostro caos calmo Primo magico errore. Ieri abbiamo pubblicato in prima pagina l’assegno milionario (in lire) con l’intestazione sbagliata a una vecchia società. Corretto rapidamente. I soldi versati per promuovere la lista pazza andranno come da regola a un conto dell’Associazione per la difesa della vita presieduta e legalmente rappresentata da Giuliano Ferrara. 21 FEB 2008
Caro Cavaliere, caro Fini, caro Bossi Caro Cavaliere, caro Fini, caro Bossi – Avevate pieno diritto di rifiutare la collaborazione con la lista per la vita e contro l’aborto. E lo avete fatto. Noi cercheremo di andare da soli in tutte le circoscrizioni della Camera e in tutte le regioni per il Senato, esclusa la Lombardia dove c’è Formigoni candidato, e di lui ci fidiamo anche per il suo gesto di limpida generosità verso la nostra battaglia. 20 FEB 2008
Caro Magris, non siamo mai andati d’accordo. Ma io ho cambiato pelle Con Magris non siamo mai andati d’accordo. Questione di pelle. Ma io ho cambiato pelle. Non m’importa che abbia messo nel suo fondo sul Corriere un giudizio aspro e indiretto su un Giuliano Ferrara che non esiste, uno scalmanato adoratore delle piazze e della rissa. 19 FEB 2008
L’Otto marzo tutte e tutti a Roma: per le donne e per la vita. L’Otto marzo tutte e tutti a Roma: per le donne e per la vita. Chiederò a Giovanni Lindo Ferretti di suonare e cantare come sa. A Paola Bonzi di raccontare che cosa significa combattere la solitudine di una donna di fronte al rifiuto di maternità, di fronte all’abbandono maschile e all’indifferenza sociale. Chiederò a Mario Melazzini di dirci perché i malati vogliono essere aiutati a vivere e aiutarsi a vivere, perché non sono particolarmente interessati al diritto di morire, che tutti abbiamo già. 18 FEB 2008
A cosa rinuncio e cosa ne guadagno. Mica poco Non so come andrà a finire, questa storia della moratoria e della lista pazza, ma so come è cominciata. Con una salutare rinuncia. La rinuncia per otto giorni al cibo solido, tranne qualche noce, tra Natale e il primo dell’anno. Poi ho rinunciato alla pennichella, quei trenta o quaranta minuti di siesta nel letto nuziale abbandonato da mia moglie perché russo, dolce abitudine contratta da qualche anno, due-tre anni (“Non sei né giovane né vecchio, ma è come se dormissi dopo pranzo sognando di entrambe queste età”: sono versi di Marlowe, credo, citati da Eliot, che mi hanno sempre incantato, fin dall’adolescenza). 17 FEB 2008
Caro Francesco Merlo, non credo tu voglia far tacere la verità Caro Francesco Merlo, è sabato ore 8 e trenta del mattino. Sono a Fiumicino. In partenza per Genova, e saranno parole. Poi Albenga, e saranno parole. A me il silenzio piace. Ma tu chiedi quel silenzio, quello lì, il silenzio sulla verità. Come faccio? 16 FEB 2008
La verità e la tv. Lettera a Pannella Caro Pannella, questa mattina hai fatto una tremenda scenataccia in tv, a Raiuno, perché non ho accettato di discutere con te di aborto. Duilio Giammaria e la sua collega Elisa Ansaldi erano sconcertati dalla tua violenza verbale. Io invece la capivo. Hai dato scandalo perché pensavi che io rifiutassi di parlare con te della questione decisiva che ci divide aspramente. Ma non è così, e te lo spiego. 15 FEB 2008
Lui, i nostri anni Giocando con il secolo, Wojtyla ha accelerato e fermato il tempo sfrondando le smanie moderne I segni dei tempi erano invocati nella Chiesa paolina come eterno tormento, domanda senza risposta: leggere la modernità e trasformare in smaniosa sociologia la religione, per partecipare alla parata, oppure riappartarsi nella sacralità del corpo mistico e separarsi dalla tendenza? La risposta del papato giovanpaolino fu fin dall’inizio un rilancio generoso. 03 APR 2005