Qualunque disfunzione la riforma possa introdurre non eguaglierà il disastro di una vittoria degli analfabeti istituzionali Le ragioni del perché No sono conosciute e sono chiare e riguardano più il soggetto della riforma (Renzi) che l’oggetto della riforma (la Costituzione). Quelle del perché Sì sono meno evidenti, meno raccontate e per questo più interessanti. Cosa c’entra la generazione dei trenta-quarantenni con la riforma costituzionale? Girotondo fogliante. 13 OTT 2016
Liberale senza sentimento del peccato originale, così Pannella vide l’inferno Cimeli radicali, tra Playboy e un allegato di Liberal. Quando i lutti pubblici sono anche lutti privati vien voglia prima o poi di fare un sopralluogo in cantina, con la speranza di qualche sorpresa. E così, in un raccoglitore di cartone con la scritta a pennarello “Archivio radicale” ho ripescato un volumetto dimenticato, da me prima di tutto. 13 GIU 2016
Mani bucate L’Anpi conviene Perché ho deciso di spendere sette euro su eBay per una tessera da “partigiano combattente”, così da poter parlare di riforma della Costituzione senza che nessuno abbia da ridire sulle mie credenziali antifasciste. 06 GIU 2016
Marco, uno e centomila In un discorso del 1993, con Craxi nell’angolo, c’era l'idea di giustizia di Pannella, venuta dal futuro Di tutto quel dibattito avvilente si ricorda solo l'intervento straordinario di Craxi e non anche quello di Pannella; perché era un intervento venuto dal futuro, che spiegava le radici profonde dello scontro in atto, ma anche gli scontri del ventennio a venire, indicando una via d’uscita che forse, visti i tempi, imboccheranno i figli dei nostri figli. 20 MAG 2016
Adesso che Davigo è capo dell’Anm posso smettere di comprare Topolino Rassegniamoci stoicamente a chiamarla Tangentopoli perché, come si dice, il destino guida chi lo asseconda ma trascina a forza i riluttanti. Quanto più il 1992 si allontana nel tempo, tanto più cresce il vizio di leggere i problemi della giustizia e della corruzione alla luce non già dei grandi classici del pensiero politico ma dei Grandi Classici Disney 16 APR 2016
La vita come campo di sterminio comico. E’ finita la commedia di Kertész Diceva Martin Amis, capovolgendo il motto di Theodor W. Adorno in una formula altrettanto sentenziosa e in fin dei conti altrettanto falsa, che Auschwitz non ha reso impossibile la poesia ma la risata. C’è da supporre che Imre Kertész, si sarebbe turato il naso anche davanti alla variazione di Amis. 02 APR 2016
Montesquieu e il garantismo alle vongole non vanno proprio d’accordo "Se proprio non riesce a dormire", mi ha detto il dottore, “prenda dieci gocce di Minias; in alternativa, legga dieci righe di Nadia Urbinati”. Farmacie notturne in zona non ce n’erano, così ho dovuto ripiegare sull’unico rimedio che avevo sottomano: la prefazione della Urbinati a un piccolo libro di Dario Ippolito. 28 MAR 2016
La Shoah spiegata con la cultura pop. Buon libro contro il male della banalità Immaginari del genocidio ebraico senza luoghi comuni. “Pop Shoah? Immaginari del genocidio ebraico” è uno dei primi tentativi di prendere sul serio i richiami al genocidio nella cultura pop e di recuperare il ritardo spaventoso che la riflessione italiana sul tema, non meno della francese, ha accumulato rispetto a quel che si è già fatto in America e perfino in Germania. 06 FEB 2016
Profondo Rep. Rileggere oggi il primo numero del giornale di Scalfari in cerca di premonizioni (e trovarne molte). Bisogna segnalare agli storici del costume che dopo la macabra “moda alla ghigliottina” di fine Settecento bisognerà dar conto del non meno macabro revival della Polaroid brigatista, lanciato da Ezio Mauro per il quarantennale di Repubblica. 16 GEN 2016
Non spero che Stasi sia colpevole, spero che sia innocente chi l’ha condannato Bis, ter, quater in idem: come processi perennemente ricelebrati, ci sono dilemmi tenaci che tornano di secolo in secolo. Commentando la vicenda Stasi, sul Foglio del 15 dicembre, l’ex magistrato Piero Tony ha scritto che dobbiamo mettere sotto accusa "il sistema processuale". 18 DIC 2015