Lost in Riina Gli americani hanno “Lost”, noi abbiamo la trattativa Stato-mafia, e magari fosse solo una boutade. E’ tempo di congedare con onore la vecchia formula di Soulez Larivière, “circo mediatico-giudiziario”. Il processo si avvia a diventare una strana e raffinata forma di “transmedia storytelling”. 08 SET 2014
Pannella e la morte L’indifferente sprezzatura di Marco ricorda l’ethos degli antichi guerrieri pervertito dalla necrofilia fascista. 10 AGO 2014
Lo stupro alla Carta “Chi oltraggia la natura ora riscrive la Costituzione”. La Carta come novissima Justine nelle mani dei libertini, sul punto di essere stuprata. Le fantasie di Spinelli & Co. sulla Più Bella del Mondo e lo schema della “damsel in distress”. 26 LUG 2014
L’“Affaire Moro” e la concezione del tempo in un profeta per equivoco Tempo presente e tempo passato sono forse entrambi presenti nel tempo futuro, e il tempo futuro è contenuto nel tempo passato. Tra la costellazione mentale di T.S. Eliot e quella di Leonardo Sciascia cade un abisso che è difficile perfino misurare con grandezze astronomiche eppure... 10 LUG 2014
Messa e manette Dietro il mistero teologico della santificazione del pubblico ministero. Cronache da una grande menzogna pretesca 29 GIU 2014
Festival e baccelloni Contro l’invasione degli ultracorpi letterari è bene armarsi di parodia, come fa Marchesini nel suo libro. 22 GIU 2014
Fulminati da Mao Un’elettrizzante storia globale del Libretto rosso. Tra Confucio, pop, politica, pubblicità e l’“Esorciccio” 16 GIU 2014
L’arte del potere Anni fa mi imbattei, non chiedetemi come, in una strana antologia tedesca che più che a un’antologia faceva pensare a un gruppo di perfetti sconosciuti intrappolati tra due copertine come in un ascensore guasto. 09 GIU 2014
Tintinnio di bilance L’iconografia giudiziaria è disseminata di tranelli. Scriveva Francesco Carnelutti (“Le miserie del processo penale”, 1957) che anche le manette sono un emblema del diritto; “forse, a pensarci, il più autentico dei suoi emblemi, ancora più espressivo della bilancia e della spada. Bisogna che il diritto ci leghi le mani”. La belva aggiogata torna allora ad apparirci uomo, risvegliando la nostra compassione. 17 MAG 2014
Le lolite del Dr. Mengele Adolf Eichmann fu il più laconico stroncatore di “Lolita”. “Decisamente un libro sgradevole”, disse all’agente di polizia che gli aveva dato da leggere il romanzo di Nabokov per passatempo, quand’era sotto processo a Gerusalemme. La recensione del tenente colonnello al film di Kubrick non la leggeremo mai (“Lolita” debuttò a New York pochi giorni dopo la sua impiccagione), ma non c’è motivo di immaginarla più generosa. Cos’hanno da spartire, in fin dei conti, un alto burocrate dello sterminio e un cacciatore incantato di ninfette? Nulla, se non la necessità di inventarsi una difesa davanti a una Corte, e c’è pure chi ha suggerito che Humbert Humbert usa gli stessi espedienti retorici dei gerarchi nazisti a Norimberga. 10 MAG 2014