Festeggiare gli 80 anni di Umberto senza riuscire a ricordarsi nulla di lui Quando penso a Umberto Eco, non mi viene in mente nulla. Possibile? Eppure ho letto tutti i suoi libri (salvo quello dell’ornitorinco), alcuni li ho letti due volte, alcuni perfino studiati. E non solo l’Eco ufficiale, anche quello apocrifo e semiapocrifo, che è il mio preferito, il coautore-ombra di “Come farsi una cultura mostruosa”, libro-quiz di Paolo Villaggio, o l’ispiratore del soggetto di “Quando le donne avevano la coda” di Pasquale Festa Campanile. Nulla, nemmeno un mozzicone di frase. Dell’Eco intellettuale pubblico, intendo. 05 GEN 2012
Promemoria per le anime belle In tempo di ipocrisie beato chi sa perdere la faccia Basta accendere a caso la televisione, che in Italia, osservò Marc Fumaroli, è una corruzione dell’opera buffa “con le sue scene concitate e chiassose, le sue melodie pompose, i suoi interminabili recitativi”. Il duetto più ricorrente nei talk show politici da vent’anni a questa parte è “Onorevole, si vergogni!” “Si vergogni lei, piuttosto!”, e chiunque può veder bene che per quei tenori impettiti e quei contralti starnazzanti il richiamo all’onore non è che un suono privo di senso, un’arietta antica che tutti canticchiano senza ricordarsi il perché. 04 NOV 2011
I pm non ci fanno, ci sono Non chiamiamola faccia di bronzo, per quanto forte sia la tentazione, e quella falsa saggezza tutta inquisitoria secondo cui a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca lasciamola alle anime grigie e incattivite. Resta però il problema di spiegare in qualche altro modo fenomeni curiosi come l’indignazione civile di Ilda Boccassini per le intercettazioni pubblicate sui giornali. 10 OTT 2011
I buoni motivi per tenere un uomo in gabbia sono davvero pochi Quando si tratta di trovare soluzione ai problemi della vita associata, la specie umana oscilla inspiegabilmente tra genialità e dabbenaggine. Abbiamo inventato i viaggi in aeroplano, ma solo di recente siamo arrivati a concepire il trolley, i cui presupposti tecnici (recipiente di qualche tipo più ruota) c’erano già nel tardo Neolitico. Sono ormai le immagini satellitari ad avvisarci delle piogge imminenti, ma per ripararci non siamo riusciti a immaginare di meglio dell’ombrello. 06 AGO 2011
In arrivo piogge di monetine e manette, istruzioni per ripararsi "Ahard rain’s a-gonna fall”, cantava Bob Dylan, una dura pioggia cadrà. Molti pensarono che annunciasse una pioggia radioattiva (era il 1963), ma lui smentì, disse che era un generico finimondo, e che il verso sulle “pallottole di veleno che intorbidano le acque” si riferiva semmai alle menzogne dei giornali. Di certo, non c’è pioggia più dura – stando al peso specifico dei goccioloni – né più invocata dalle pallottole velenose della stampa di quella che minaccia di abbattersi sull’Italia. 27 LUG 2011
L’angelo dei neo dialetti finti colpisce ancora dalle parti di Adelphi Che l’angelo Moroni sia tornato tra i mortali? Nel 1823 era apparso in visione al profeta Joseph Smith, fondatore della chiesa dei mormoni, e lo aveva guidato a delle sacre tavole d’oro incise in un fantomatico “egiziano riformato”, la lingua dei primordiali abitatori del continente americano, discendenti dalle tribù perdute di Israele. Ora tutto lascia supporre che il messaggero celeste si sia rifatto vivo con lo scrittore ischitano Andrej Longo. 17 LUG 2011
Il dolce stil fico Cavalcare la tigre del mondo moderno è impresa che può richiedere, all’occorrenza, qualche compromesso. Ancora alla fine degli anni Ottanta, chi avesse cercato in libreria una copia de Il Mistero del Graal di Julius Evola, il cavaliere nero dell’estrema destra esoterica, si sarebbe trovato tra le mani un alieno sbarcato chissà come nell’orbe editoriale, non privo di un suo charme extraterrestre: un libro lustro e bianchissimo, in copertina una spada scabra conficcata nella roccia, il titolo in rosso fuoco e nero scritto con certi caratteracci tetragoni. 11 LUG 2011
L’esercito degli sbirri avvilenti Cadmo, mitico fondatore di Tebe, seminò i denti del drago che aveva appena ucciso, e dal suolo spuntò una legione di guerrieri armati di tutto punto. Marco Travaglio, mitico fondatore del Fatto quotidiano, non ha ucciso nessun drago (anzi, alla longevità del drago deve le sue fortune: simul stabunt, simul cadent), ma ha seminato per anni ritagli e coriandoli di faldoni giudiziari, requisitorie, intercettazioni, pettegolezzi da comari, vecchi articoli di giornale. E cos’è spuntato fuori, da questa seminagione? 09 LUG 2011
Il grande viaggio di Semprún La scrittura o la vita. Sembra un dilemma ozioso da letterati o da esteti, tra un Mallarmé per il quale tutto ciò che esiste è destinato a finire in un libro e un Rimbaud che volta le spalle allo scrittoio e si lancia a trafficare armi in Abissinia. Ma per chi abbia attraversato l’universo concentrazionario e i suoi campi, la scelta tra la scrittura e la vita può caricarsi di ben altra pena, di ben altro rovello. 09 GIU 2011
Il teorico del sessantanove Ci sono quelli che hanno fatto il Sessantotto e quelli che hanno fatto il Sessantanove, diceva Alberto Arbasino, ed è una distinzione che mette in chiaro molte cose. Serge Gainsbourg apparteneva alla seconda categoria. Le barricate del maggio parigino preferì seguirle in televisione da una stanza dell’Hotel Ritz perché, confessò, lì almeno c’era l’aria condizionata. Ma non disertò l’avvento dell’anno successivo, il 1969 appunto, e anzi volle salutarlo cantando a duetto con la sua nuova fiamma Jane Birkin la benaugurante “69 année érotique”. 05 GIU 2011