Chi ride prima? Per quanto suoni cinico, concediamo pure che la politica sia un gioco delle parti, e che i princìpi, i proclami e le ideologie siano, come scriveva Sciascia a margine del “Contesto”, “pure denominazioni” utili al gioco. Ciò non toglie che, perché il gioco funzioni agli occhi del pubblico votante, bisogna dare quanto meno l’impressione di credere alla parte in commedia che ci si è assegnati. Un po’ di addestramento al metodo Stanislavskij (che poi, in politica, è il metodo Berlusconi) non guasterebbe in campagna elettorale. 24 GEN 2013
Erano comunisti Uno ripensa ad Achille Occhetto che si fa cacciare un tortellino in bocca da Funari, e ne conclude con un sospiro benevolente che no, a nessuno si può negare il proprio quarto d’ora di sputtanamento, la vera e agognata apoteosi che Andy Warhol non aveva saputo prevedere. Ogni politico, intellettuale, uomo pubblico scelga dunque il rituale di degradazione che più gli si addice: il catalogo è lungo. Walter Veltroni e Fausto Bertinotti, scesi ormai dalla giostra della politica, hanno oltretutto guadagnato la divina spensieratezza del proverbiale zio pazzo, che può uscire a comprare le sigarette in mutande senza dover temere più nulla, neppure il meschino spauracchio del ridicolo. 23 GEN 2013
La giustizia con le figurine La scheda di Pietro Grasso sul sito ufficiale della Nazionale italiana magistrati lo descrive come “un centrocampista tatticamente molto attento”, e conoscendo il personaggio non si fatica a crederlo. Gian Carlo Caselli, il suo storico rivale nella corsa per la Superprocura, figura invece – avevate dubbi? – nel ruolo di centravanti di sfondamento. Il fantasista Antonio Ingroia non risulta tra i convocati, e non ce la sentiamo di biasimare il ct. 29 DIC 2012
La Costituzione nel paese del melodramma Se il comico è “avvertimento del contrario”, se nasce dallo stridore percepito tra la forma e la sostanza delle cose, allora sì, la Costituzione della Repubblica italiana è un grande tema comico. Non sarà un caso se “La Costituzione di carta” del giornalista-giurista Mario D’Antonio aveva in copertina il “Popolano in maschera” del pittore verista Vincenzo Irolli: un Arlecchino che tiene in mano un libretto e lo scruta con espressione tra smagata e perplessa. 14 DIC 2012
Guardare le Polaroid di Moro. Da sordi Sacrificare senza uccidere, liberare la vittima senza versarne il sangue, che stranezza è mai questa? Eppure, si racconta, i Tatari della regione di Minussink usavano sacrificare al dio del tuono un cavallo vivo: radunati in preghiera sul luogo del rito, gli toglievano le briglie e lo lasciavano correre via. Sarà che la “frezza bianca” evoca a suo modo l’immagine di una criniera, ma l’antico costume menzionato da Calasso nella “Rovina di Kasch” sembra illuminare la sequenza finale di “Buongiorno, notte” di Marco Bellocchio: Aldo Moro sciolto dalle briglie nel sogno catartico della sua carceriera-immolatrice. 10 DIC 2012
“Ho famiglia” è la bandiera dell’Idv Non è più il tempo di Leo Longanesi, sulla bandiera dell’Italia dei valori campeggia ormai un nuovo motto: non più il celebre “ho famiglia”. “Mia moglie non è mia moglie”, dice Antonio Di Pietro, e si premura di aggiungere che suo figlio Cristiano “tutto è meno che figlio di papà”. Di chi sia moglie la moglie e di chi sia figlio il figlio, sono segreti che la giornalista Sabrina Giannini con tutta la buona volontà non sarebbe mai riuscita a estorcere al Di Pietro più evasivo e farfugliante che si sia mai visto in tv. 30 OTT 2012
Gli ulema di Palermo Se il comunismo, come voleva Lenin, è il potere dei soviet più l’elettrificazione, si potrebbe dire che per alcuni la lotta alla mafia è il potere delle procure più l’elettrificazione. Due sono infatti le categorie che adottano quotidianamente l’espressione “caduta di tensione” come parte del loro gergo professionale: gli ingegneri elettrici e i magistrati siciliani. Escludendo che al centro dei loro crucci sia l’insufficiente fornitura energetica degli uffici giudiziari, la luce che salta o le fotocopiatrici che si spengono di colpo, a quale tipo di elettricità alludono? 22 LUG 2012
Woody senza analisi Ho un sogno mostruosamente proibito, e non avendo né uno psicoanalista né un confessore mi affido alla cura d’anime dei lettori del Foglio. Ricordate la scena di “Io e Annie” in cui Woody Allen, in coda per il cinema, si ritrova davanti un massmediologo petulante che sproloquia su Marshall McLuhan? Da dietro un tabellone, per incanto, sbuca proprio McLuhan a sbugiardarlo: “Lei non sa niente del mio lavoro". 16 LUG 2012
Zanardo alla Rai, idea “de genere” Non siamo una lobby, siamo molto di più. State sereni, non è lo slogan della nuova campagna di tesseramento del Venerabile, è il grido di battaglia con cui Marina Terragni ha annunciato sul suo blog il sostegno alla candidatura di Lorella Zanardo al cda Rai. La proposta è nata da un sondaggio tra i lettori di Articolo21 e di MoveOn Italia e rischia (non voglia il cielo) di trovare l’appoggio di Bersani. 15 GIU 2012
Ve lo meritate Beppe Grillo Breve cronaca di un finimondo. Quando nei talk-show, sui giornali e nelle aule parlamentari la retorica dell’o di qua o di là, del noi e del loro, della destra e della manca, delle formiche rosse e delle formiche nere cominciò a suonare come un irritante e vuoto cicaleccio, nell’aria si addensarono i presagi del diluvio imminente. I nocchieri politici più stolti non si accorsero di nulla, non abbandonarono gli antichi vizi, si accanirono nella guerra per bande, famiglie o contrade: di lì a poco, i denti ancora digrignati, li avrebbe spazzati via il nubifragio. Guarda la puntata di "Qui Radio Londra" Il lecchinaggio di Grillo è destinato a finire male - Leggi Qualche dubbio di un parmigiano doc sul Movimento cinque stelle di Paolo Nori 14 MAG 2012