Bill de Blasio, l’icona multietnica che piace perché incarna lo spirito del tempo: l’ovvio dei popoli E così questa montagna alta un metro e novantasei, che affronta tutto e tutti con un franco sorriso, “an audacious liberal” secondo il New York Times, il ragazzo che al liceo chiamavano Senatore Provolone non si sa se per via di mani troppo lunghe o delle origini italiane, l’uomo che ha manifestato a favore del Nicaragua sandinista ed è andato in viaggio di nozze a Cuba, insomma Warren Wilhelm Jr. de Blasio, detto “Bill”, ha vinto. Alla grande. E da oggi governa la capitale del mondo. 06 NOV 2013
L’Europa latina non balla A memoria, l’ultimo che provò a tenere insieme qualcosa di francese, di italiano e di spagnolo fu Enrico Berlinguer: lo fece in riferimento ai rispettivi partiti comunisti, per rinverdire speranze nel continente, la cosa chiamata eurocomunismo finì in poco tempo e nel nulla. Ora c’è l’Europa latina: non è una compilation di Julio Iglesias, Francis Cabrel e Toto Cutugno ma una proposta fatta qualche giorno fa da Romano Prodi in un editoriale sul Messaggero. E’ quindi cosa seria. Leggi anche Guai ai vinti? Non più, cara Merkel di Renato Brunetta 06 NOV 2013
Il compagno Fausto B., aspettando la fine della controffensiva liberista In fondo l’unico che ha colto la sua vera natura è stato Corrado Guzzanti, “la responsabilità è pallosa, funerea, il comunismo è fantasia, meglio stare in strada a rompere i coglioni e a fare gli scherzi”. Da quando ha deciso che la classe è in un recinto e dai recinti non si governa e ha lasciato a Nichi Vendola il compito della politica dell’inutile, il compagno Fausto B., colui che fece cadere due volte Prodi, vive una seconda giovinezza e si ripropone come poil à gratter di una sinistra che vede – e non è il solo – con identità sempre meno marcata e idee sempre più deboli. 01 NOV 2013
Loro hanno Marina Brignoles, comune nel dipartimento del Var, regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, gemellato con Brunico. Noto alla cultura bassa in quanto traguardo della seconda tappa del Tour de France 2013. A quella alta perché Victor Hugo vi situa l’inizio della vita pastorale di Myriel, il vescovo benefattore dei “Miserabili”. Domenica, da Brignoles è partito un colpo che è rimbalzato fino a Parigi e ha lasciato tramortite la destra repubblicana e la gauche, il primo battito d’ali della farfalla, l’inizio di quell’effetto domino che potrebbe portare al caos. 15 OTT 2013
Popolo buu Si chiama discriminazione territoriale. Ed è l’ultima frontiera della fuffa. Coloro che governano il calcio, l’Uefa in Europa, la Figc in Italia, l’hanno inserita nella definizione più larga di discriminazione per motivi di razza, religione, sesso, origine etnica. E di comune accordo hanno deciso di sanzionare severamente chi infrange i rispettivi articoli del Codice di disciplina (Uefa) e del Codice di giustizia sportiva (Figc): chiusura parziale o totale dello stadio, sconfitta a tavolino, penalizzazione in classifica. 09 OTT 2013
Un Hollande piccolo piccolo Ha mancato pure la “rentrée”, il rientro dalle grandi vacanze, la riapertura delle scuole, quell’intervallo temporale che in Francia è rito nazionale, scadenza collettiva, palingenesi individuale. Non è un nuovo stato di grazia come i cento giorni in cui il popolo sovrano accetta di farsi fare di tutto dal presidente appena eletto, ma una pausa salvifica questo sì, un momento di sospensione del giudizio. Per chi governa, settembre è il più dolce dei mesi, i cattivi ricordi si stemperano nel languore delle vacanze appena trascorse e si crede più volentieri ai buoni proponimenti, alle belle promesse. Bene. 07 OTT 2013
Perché tra Renzi e Letta io preferisco Balotelli, potenza fuori controllo Per sbagliare ha sbagliato. Ma visto lo spettacolo noioso che dà di sé il controllo senza potenza, per dire la guerricciola tra Matteo Renzi ed Enrico Letta, non si può non riconoscere che la potenza fuori controllo di Mario Balotelli ha una sua grandezza liberatoria. Domenica sera eravamo in cinque davanti al televisore e l’esplosione di follia, l’abbiamo sentita, accompagnata, pensavamo addirittura che il nervosismo e la frustrazione per aver sbagliato il calcio di rigore lo spingessero a un fallo di reazione di troppo e a un’immediata espulsione. Invece ha retto fino alla fine, cosa che è un innegabile passo avanti nella maturazione dell’uomo. 26 SET 2013
La metafora della Concordia non è l’Italia ma il “general intellect” Hanno tuittato nell’ordine: Roberto Saviano, scrittore, “un impronunciabile sogno: che con la nave possa raddrizzarsi anche l’Italia”, Nichi Vendola, governatore, “il naufragio della Concordia è l’8 settembre dell’Italia contemporanea”, ancora Nichi Vendola politico nazionale della famosa serie “Nichi ma che stai a di’”, “affondati nella vergogna di insopportabili abusi che navi da crociera compiono in nome di un ideale del consumismo”, Enrico Letta, presidente del Consiglio in carica, “tutti quelli che stanno lavorando lì sono un grande orgoglio italiano”. 17 SET 2013
Berlusconi all'ultima battaglia Se dopo tanti anni, a milioni stanno ancora con lui, ci sarà pure una ragione. Non basta il talento del comunicatore o l’appeal degli slogan contro la pressione fiscale. Se il Cav. seduce ancora è anche perché è l’unico che abbia osato sfidare la magistratura a petto in fuori. I tanti che alzano il ditino a difesa del principio dell’obbligatorietà dell’azione penale, dell’insopprimibile uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, i tanti che straparlano di sentenze che non vanno nemmeno commentate ma solo rispettate ed eseguite, i tanti che credono nella bontà di un sistema in cui magistrati di ogni ordine e grado sono indipendenti e liberi di sottrarsi a ogni controllo perché questo detta la Costituzione più bella del mondo: bene tutta questa importante materia grigia è solo minoranza, agguerrita, determinata ma pur sempre minoranza. Lo Prete Il ministro Mauro e l’amnistia su cui misurare il governo Letta 23 AGO 2013
Silvio interdetto = Silvio santo subito E’ “Sentenza”, nel senso che è parso rivedere la faccia patibolare di Lee Van Cleef, attore di culto dei western di Sergio Leone. E’ giustizia, nel senso di sharia. E’ follia perché pensare di ridurre d’ufficio un ex presidente del Consiglio, leader carismatico riconosciuto da milioni di italiani, capo politico e parlamentare del secondo partito dell’attuale maggioranza di governo a periferica espressione è solo segno di galoppante, disperata follia. 25 GIU 2013