Dopo Renzi, tutti quelli che hanno avuto un tremendo colpo di vecchiaia Dice Rep.: ha vinto l’Italia migliore, matura, quella consapevole che i nodi si sciolgono e non si tagliano e perciò ha perso l’antipolitica. Messa così è come se non avesse vinto nessuno. Invece per una volta uno ha vinto e molti hanno perso o quanto meno preso un coup de vieux. Si guardano allo specchio e vedono rughe scavate, guance che cadono, capelli sempre più grigi. Si sentono addosso un secolo in più, qualcuno è venuto dal nulla e li ha ricacciati nel profondo Novecento. Questo è Matteo Renzi, il vincitore. Leggi Vendola, il cattivo perdente - Leggi Primarie, chi vince e chi perde di Claudio Cerasa - Leggi La rivalità tra fratelli e il senso del centrosinistra per “Festen”, dove ci si odia con tanto affetto di Annalena Benini - Leggi Laura Puppato, le insostenibili prediche della candidata sostenibile di Nicoletta Tiliacos 27 NOV 2012
Mali tempi per i ricconi alla Briatore, meno male che c’è Santoro Si è presentato in maglia nera a girocollo, vestito bluette e occhiali tono su tono, il che fa sorgere il dubbio che se avesse optato per un total black nulla lo avrebbe distinto da José Feliciano. Niente babbucce ricamate immortalate dal geniale Panariello. Niente telefonini su cuscino di raso ma iPad sulle ginocchia, risolutamente moderno. Quello che conta però è che il Flavio da Malindi nonché maestro di apprendisti simil-manager abbia tenuto botta per le due ore e mezzo del santoriano “Servizio pubblico”. 17 NOV 2012
Ma lasciateci un po’ in pace, allo stadio siamo brutti, sporchi e cattivi Sabato 20, ore 16. Il giornalista Giampiero Amandola del Tgr Piemonte intervista i primi tifosi in arrivo allo Juventus Stadium di Torino per la partita contro il Napoli. Parlano delle solite cose, scaramanzia, tattica, scommettono su chi vincerà e chi segnerà. Ogni tanto si sente che la Juventus sa solo rubare e il vecchio insulto “Vesuvio, lavali tu”. Poi un altro juventino dice che non è questione di nord centro o sud perché i napoletani sono dappertutto, come i cinesi, cosa che i napoletani stessi sono soliti dire di sé. 24 OTT 2012
Hollande, la stella cometa dell’eurosinistra che dopo quattro mesi già cala La gauche plurielle mostra crepe, la maggioranza dei Verdi decide di non votare il Fiscal compact, Daniel Cohn-Bendit li tratta da coglioni e se ne va sbattendo la porta, i socialisti, che pure hanno la maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale e potrebbero quindi fare ciò che vogliono, non possono rimetterli al passo perché anche loro hanno in casa una nutrita pattuglia di franchi tiratori. Di fronte a uno scenario così al povero, a Bersani cadrebbero gli ultimi capelli. 27 SET 2012
Ossessiva come un bolero e imbattibile. Questa Spagna è un’altra musica E’ altra musica, questa Spagna. Ossessiva come un bolero. Pericolosa come Rita Hayworth che ti balla davanti con una lama nascosta nel seno. Los rojos, tranne due o tre, sono minuti, hanno piccola taglia e baricentro basso. Si muovono tutti, di continuo e contemporaneamente, a piccoli passi, restringono e allargano il raggio d’azione di quel tanto che serve a fare annaspare l’avversario. Leggi Che palle la retorica del grazie lo stesso di Jack O'Malley - Leggi Vicente del Bosque, come essere "vertical" restando un "hombre normal" di Francesco Caremani 02 LUG 2012
Spagna-Italia 4-0 è il semplice sigillo della verità Non è un brusco risveglio. E’ il semplice sigillo della verità, la misura esatta della distanza che ci separa dalla Spagna. Non si vince d’infilata Europeo-Mondiale-Europeo, mai riuscita a nessuno finora, non si è candidati a vincere anche il Mondiale del 2014, con solo la cabala contro perché mai le europee hanno vinto quando la competizione si è svolta in America latina, insomma non si possono raccogliere tanti titoli e tanti applausi se non si è davvero la squadra più forte del mondo da cinque anni a questa parte. 02 LUG 2012
Adesso se po' fa' Stratosferica, Italia Stratosferica, Italia. Li abbiamo buttati fuori per la quarta volta in competizioni di alto livello, per la Germania siamo quello che era Santana per Pietrangeli, la bestia nera e maledetta, siamo la prova provata che quando ci incontra si scopre debole, intimidita, ridotta al comune denominatore calcistico:muscoli, volontà e poco altro. Ci sarebbe voluta una Germania eccelsa e non male educata a maramaldeggiare con i piccoli. Ci sarebbe voluta una Germania consapevole di non giocare contro la Grecia e un simulacro di carenaggio. Leggi Non giocando a calcio si può vincere lo stesso. Il segreto dell'altra finalista e la mezza truffa della Spagna di Jack O'Malley 29 GIU 2012
Italia-Germania due a uno Vince chi ne vuole di più Ormai sono 120’ fissi: non bastano più i novanta regolamentari per decretare un vincitore. I trenta supplementari non sono però materia alla portata di qualsiasi giocatore, di qualsiasi squadra. Per farne uso sapiente occorre una forza mentale almeno pari a quella dell’Italia al Mondiale del 2006. La volle talmente (tanto) quella vittoria in semifinale contro la Germania che sembrava che ne avesse nelle gambe più dei tedeschi. 28 GIU 2012
Lo scugnizzo e il pezzo di manzo A leggere i commenti ci siamo stretti a coorte e quindi nulla per noi è ormai impossibile, dentro e fuori dal campo. C’è Giorgio il benaugurante che dal Colle sente aria di Berlino, capitan Gigi che lo venera. C’è Roberto Mancini che non so da dove ci vede già in finale con il Portogallo. C’è anche la mano dello Spirito Santo, equamente diviso tra il santuario dei frati camaldolesi di Cracovia dove Prandelli si reca con scaramantica regolarità. 26 GIU 2012