Pace in Europa L'Italia soffre a testa alta, il telecronista sbaglia tutti i nomi degli spagnoli Pareggio auspicato e ottenuto che farebbe gridare alla combine se non fosse che due gol così non è in grado di programmarli nessuno, né gli zingari né il boss di Singapore. Due lampi: Pirlo si incunea a centro campo, fa uno slalom tra gli avversari e lancia nello spazio Totò Di Natale appostato dietro la linea, a venti centimetri dal fuorigioco, non perdona. Non parliamo del pareggio spagnolo tre minuti dopo. Da antologia: no look di David Silva in profondità e in due secondi Cesc Fabregas va in porta. Leggi La goduria per la sconfitta dell'Olanda dura troppo poco: la Germania batte il Portogallo - Leggi Schemi ancora confusi tranne uno, menare i tedeschi - Leggi Poveri sì, ma con le palle, il racconto di Polonia-Grecia 1-1 Leggi Russi terribili, ma non temibil, il racconto di Russia-Repubblica Ceca 4-1 10 GIU 2012
Pace in Europa La goduria per la sconfitta dell'Olanda dura troppo poco: la Germania batte il Portogallo Dei del pallone, ho giubilato. Ho avuto un’erezione, ho conosciuto il vero godimento: al 24’ del primo tempo tale Krohn-Dehli, attaccante del Brondby che è tutto dire, scula il rimpallo, fa una finta di corpo, manda in bambola i centrali dell’Olanda e tira fra le gambe aperte di Stekelenburg. Mi dicevo: ma vuoi vedere che dopo l’erezione arriva anche l’orgasmo? C’eravamo quasi, quando il metro e novanta e passa di Mario Gomez si avvita in cielo, esegue una torsione perfetta del collo e mette il testone sulla traiettoria della palla che finisce sparata nell’angolo. Leggi Aridateci il bianco e nero dal blog di Maurizio Crippa - Leggi Schemi ancora confusi tranne uno, menare i tedeschi - Leggi Poveri sì, ma con le palle, il racconto di Polonia-Grecia 1-1 Leggi Russi terribili, ma non temibil, il racconto di Russia-Repubblica Ceca 4-1 10 GIU 2012
Russi terribili, ma non temibili Ma che figli di Putin! Brillanti, veloci, devastanti hanno piallato i cechi. Sei sono dello Zenith di San Pietroburgo, che è, chiamiamolo così, nel cuore presidenziale. La mano di Luciano Spalletti è visibile. Tre anni di lavoro dell’olandese Dick Advocaat pure: il CT ha detto che a torneo concluso lascerà per il PSV Eindhoven. Come disse il poeta è tempo di tornare, la pensione è vicina. 09 GIU 2012
I tabellini di Lanfranco Pace Poveri sì, ma con le palle. La Grecia ferma la Polonia Onore agli eroici vecchietti della Grecia. Sono arrivati a Euro 2012 come primi del loro girone, non avevano mai perso, poche reti segnate ma una difesa rognosa. La partita inaugurale la giocano a Varsavia, contro una Polonia che ha l’economia in crescita e l’orecchio della ben nota Germania. La presenza dei tifosi greci è pressoché simbolica, da ritorno alla dracma, per intenderci. 09 GIU 2012
Pace in Europa Partiti. Schemi ancora confusi tranne uno, menare i tedeschi Si parte. Due paesi organizzatori, la Polonia e l’Ucraina, furbata della politica Uefa. Due presidenti di federazione che si tengono l’uno accanto all’altro e quando i fotografi flashano tirano fuori un sorriso che nemmeno Feltri e Belpietro. Sedici squadre che si affrontano in quattro gironi all’italiana di quattro squadre ciascuno. Stadi rifatti di recente o costruiti per l’occasione che a prima vista sembrano belli e comodi, a giudicare dalle zoomate dell’esclusivista Rai. Leggi Poveri sì, ma con le palle, il racconto di Polonia-Grecia 1-1 Leggi Russi terribili, ma non temibil, il racconto di Russia-Repubblica Ceca 4-1 - Leggi Cani, zoccole e altri luoghi comuni di Jack O'Malley 08 GIU 2012
Il potere pende tra le gambe Spear of the Nation: l’asta, la lancia, insomma il batacchio di una nazione, è un pezzo di carne che pende, al momento inerte ma potenzialmente minaccioso, tra le gambe di un leader ritratto in piedi e di profilo, con indosso un paltò sette ottavi tenuto sbottonato come un tempo Lenin. E’ il Sudafrica di Jacob Zuma secondo il pittore Brett Murray, autore di un quadro esposto in una galleria di Johannesburg che ha scatenato un putiferio: l’Anc, il partito del presidente, aveva chiesto che fosse rimosso o in subordine una pecetta sulle pudenda, fatto sta che la galleria è stata chiusa. 23 MAG 2012
Lascia Guardiola, il femminino regale che non si può non amare "Chicos, me voy del Barça”. E’ l’annuncio che Josep Guardiola i Sala, per tutti Pep, per i catalani “el Santpedor”, dal nome del borgo di Catalogna dove è nato, ha fatto ieri mattina, alle 10 e 47, ai suoi giocatori. Un minuto dopo, la notizia viene data dal sito di Marca, il quotidiano sportivo di Madrid che è anche il giornale più letto di Spagna. E ripresa dai media del mondo intero. Qualche ora dopo, la conferenza stampa ufficiale, al fianco del presidente Sandro Rosell e di fronte a mezza squadra in gramaglie. 28 APR 2012
Le virtù di un sistema per decisori Siccome non c’è elezione presidenziale degna del nome senza il suo corteo di aneddoti, piccole verità e umane debolezze, è bene cominciare dalle frattaglie, quelle che deliziano gli entomologi di ogni tempo, da Svetonio ad Aldo Cazzullo. Domenica a pranzo François Hollande ha mangiato asparagi, bistecca di vitello e, interrompendo la dieta, torta al cioccolato. 24 APR 2012
Quello spirito irriducibile da vecchi teppisti, la vera forza del Milan Per favore basta piagnucolare in pubblico. Si faccia semmai come Ugo Tognazzi che vinto dalla malasorte si alza con dignità dal tavolo da gioco, gira l’angolo e appena fuori dalla vista degli altri prende a testate forme di parmigiano da trenta chili. E’ vero, i nostri punti di forza sono venuti meno nel momento topico. S’è stirato Thiago Silva, il più grande difensore centrale del mondo. S’è azzoppato l’esterno basso di destra, colui che ha dimostrato che nulla è impossibile a chi ha testa e volontà: Ignazio Abate. 28 MAR 2012
Evviva Pupo, che sa cadere, rialzarsi e scrivere pure romanzi a chiave Ebbene sì, evviva Pupo. Pupo, il cantante e autore di cui sotto la doccia o mentre ci facciamo la barba canticchiamo “Sarà perché ti amo”, “Un amore grande”, “Su di noi”: come diceva Mario Soldati, le belle canzoni, le grandi canzoni sono solo quelle che ci vengono in mente in bagno. Pupo, cui perdoniamo persino le frequentazioni real-dinastiche, perché nei lontani anni Ottanta in una partita di chemin de fer chiamò banco, centocinquanta milioni, contro Leopoldo Pirelli. 02 MAR 2012