Compensi, evasori e conduttori. I tecnici Rai alla pena del contrappasso “C’è un dio segreto che all’ultimo momento salva sempre la Rai”, dicono in Rai quando qualcosa ne disturba l’equilibrio. “Ma stavolta il dio doveva essere già arrivato”, dice con riso amaro un osservatore interno (né s’è visto, il dio, alla vigilia dell’incontro di oggi in commissione di Vigilanza, dove i vertici Rai incontreranno i loro “critici”). Ci sono stati anni più turbolenti (sotto Mauro Masi direttore generale e Paolo Garimberti presidente). Ci sono state polemiche più roboanti (vari casi Santoro, quando era in Rai). Leggi anche Buttafuoco Come e perché Rai1 ha messo la camomilla nelle trippe degli italiani 23 OTT 2013
Indagine su “cittadini” al di sotto di ogni aspettativa Grillo, breve storia di un nonsenso Buttare l’oro della cassaforte nel cassonetto, dare un calcio al mondo che avevi sotto i piedi: una cosa così. Chi sia l’oro e chi sia il mondo in questa storia non si sa, dipende dai punti di vista, ma al momento non si può far altro che allargare le braccia e dire: mah. Mah di fronte all’incredibile e triste storia non “della cándida Eréndira e della sua nonna snaturata”, come diceva Gabriel García Márquez, ma di Beppe Grillo e della sua creatura, il Movimento cinque stelle. Un racconto epico-grandguignolesco (così pareva) trasformatosi in una cronaca a corrente alternata di uno spappolamento, di un reciproco sputare nel piatto e di un nonsense. 19 OTT 2013
Chebottechefa Il sorriso felice di Brunetta, gendarme della tv pubblica “Mi fa molto piacere che Beppe Grillo condivida le mie battaglie per la trasparenza in Rai, benvenuto”, scriveva ieri su Twitter il capogruppo pdl alla Camera, professore ed ex ministro Renato Brunetta, anche componente caterpillar della commissione di Vigilanza Rai – e quasi si poteva vedere, dietro ai caratteri da social network, il sorriso-ghigno di soddisfazione da Stregatto del solitamente mai pago “controllore” Brunetta, uno che da mesi ha scatenato, in Parlamento e presso l’Agcom, la cosiddetta campagna “Raiwatch”. L'editoriale Brunetta il terribile 16 OTT 2013
Il dopo Grillo comincia sabato prossimo a Roma con i duri in piazza Viene presentata come un percorso di guerra a tappe verso la “sollevazione” e l’“assedio”, la manifestazione nazionale contro “austerità” e “precariato” – queste le parole d’ordine – che sabato 19 ottobre vedrà confluire e sfilare a Roma, da piazza San Giovanni a Porta Pia, i No Tav, i no Muos, i centri sociali, gli studenti (non tutti), i comitati per la casa, per il reddito, per i diritti di migranti, i nemici del carobolletta e gli esodati – più cittadini sciolti con la maschera di Anonymous, arrabbiati con “i poteri forti” dell’economia; più grillini sciolti che, in attesa di vedere Beppe Grillo a Roma, vogliono partecipare al corteo, come scrivono in molti sui social network, ma “senza bandiere. 15 OTT 2013
Cinque stelle in barca Il Dr. Gribbels scomunica i suoi manipoli boldriniani Beppe Grillo è sempre stato Beppe Grillo: uno che è contro lo ius soli, uno non proprio vendoliano in tema di immigrazione. Ma chissà che cosa hanno visto in Beppe Grillo i suoi eletti (e in molti casi elettori) scandalizzati dal Grillo di ieri, quello che non vuole l’abolizione del reato di immigrazione clandestina proprio nel momento in cui, dopo la tragedia di Lampedusa, i suoi eletti (con il governo) vogliono l’abolizione del reato di immigrazione clandestina (prima invece gli eletti concordavano o, nel caso dei terzomondisti alla Alessandro Di Battista, deputato del M5s, facevano gli gnorri, sperando, chissà, che Grillo cambiasse idea strada facendo). L'editoriale Immigrazione e demagogia 10 OTT 2013
Quarantenni Spa Poi finalmente arrivano i cosiddetti giovani, di solito quaranta o cinquantenni, e che cosa fanno? I rivoluzionari? Non proprio. Gli audaci? Insomma. Gli innovatori? Neanche. I parricidi? Obtorto collo, e non quando poteva davvero costare la testa. Gli ideatori? Chissà. I portatori di una visione originale del mondo? Non al momento. “Antica sapienza democristiana”, titolano infatti i giornali davanti al tandem Enrico Letta-Angelino Alfano, e già l’idea della “antica sapienza” stride con il mito della gioventù salvifica che di solito circonda l’ascesa al potere del quaranta-cinquantenne. 06 OTT 2013
Mister penombra L’ho saputo dai media”, ha detto Franco Bernabè, presidente Telecom apparentemente assalito dalla realtà dell’ascesa spagnola ai vertici della holding che controlla la baracca. La frase, pronunciata da uno che si professa seguace del generale cinese Sun Tzu, quello de “L’arte della guerra” (V secolo avanti Cristo) dice tutto e dice niente: l’ho saputo dai media, dunque voglio dirmi inconsapevole, ma in realtà sono consapevole e non voglio dirvelo, e anzi, non solo sono consapevole e sapevo tutto, ma in questo modo voglio mandarvi a dire che non è certo colpa mia, se ci troviamo in questa situazione, e anzi la colpa è degli altri e anche vostra, e adesso che siamo qui balliamo, anzi ballate – però dovevamo pensarci tutti prima e quindi la colpa è anche mia, in fondo. 29 SET 2013
In Sicilia ogni giorno ha il suo Crocetta. Inconcludente con o senza Pd Il Pd non lo sostiene più, i suoi assessori targati Pd sono stati scomunicati dal Pd (se non vi dimettete siete fuori, è il concetto) e lui, Rosario Crocetta, governatore siciliano ed ex miracolo annunciato, un po’ si risente (“non sono il pupo di nessuno”, ha detto nel giorno dell’anatema del segretario locale pd Giuseppe Lupo) e un po’ drammatizza (“se c’è qualcuno che mi può domare è il popolo siciliano”). Doveva essere la rivoluzione incarnata, Crocetta, l’avamposto della svolta, il modello ultimo dell’avanguardia progressista, da esportare con grancassa politically correct. 25 SET 2013
I furbetti del teatrino Valle alla Fondazione del bene comune “La Bellezza non può attendere”, si sono detti, e si dicono, gli occupanti del Teatro Valle – ora in festa, assieme al professor Stefano Rodotà, per aver depositato dal notaio lo statuto della Fondazione Teatro Valle Bene Comune, anche definita, dagli occupanti, la “prima istituzione dell’imprudenza”, il “salto nel vuoto”, la “lucida follia”. Se lo dicono da soli, “lucida follia”, ma finora nessuno gliel’ha davvero detto da fuori, dalle istituzioni, immobili in nome del “laissez-faire” e della paura di andare a toccare quello che per un certo sentire è intoccabile, pena l’accusa di voler uccidere la “cultura”. 20 SET 2013
“Capire le mie stesse tesi” (così Barca spiega Barca nel libro di Barca) Si era messo in viaggio per l’Italia – e non ha ancora finito – per “capire meglio” le sue stesse tesi, per “convincere ed essere convinto”. Questo dice a un certo punto Fabrizio Barca nel libro “La traversata” (appena uscito per Feltrinelli, con lunga intervista di Stefano Feltri), e allora è chiaro che il viaggio per l’Italia di Fabrizio Barca è servito quantomeno a Fabrizio Barca, il non-candidato al congresso Pd che dice e non dice – dice che “deciderà, forse” chi votare come segretario (ma nessuno dei quattro candidati ha detto quello che lui vuole sentire: “Come costruire una forma partito moderna”) – e che tuttavia vuole tenersi il ruolo del “rompiballe sui contenuti”. 19 SET 2013