Sallusti e la galera In galera per un articolo: la Quinta sezione penale della corte di Cassazione ha confermato la condanna senza condizionale a quattordici mesi di carcere per Alessandro Sallusti, direttore del Giornale che ieri sera, appresa la notizia, ha annunciato ai collaboratori di volersi dimettere e di non voler chiedere misure alternative perché non vuole “essere rieducato sul suo mestiere”. La Procura ha sospeso l’esecuzione (e poi? il problema resta) ma la sostanza non cambia. 26 SET 2012
Il caso Sassoon-Casaleggio e la natura della rete come “cosa politica” La rete come vetrina, la rete come piattaforma, la rete come programma, la rete come megafono, piazza, bar, bandiera culturale o ideologica spiattellata sotto agli occhi e al tempo stesso inconoscibile. Ma che cos’è davvero la rete nella veste di “cosa politica”? Se l’è chiesto in senso lato Zygmunt Bauman, in un libro in uscita negli Stati Uniti, parlando del potere di “seduzione” di una rete che si vorrebbe “salvifica” ma che si trasforma in fattore di “sorveglianza liquida” con il consenso “gioioso” del sorvegliato, e se l’è chiesto sul Corriere della Sera Enrico Sassoon, giornalista ed ex socio (fresco di dimissioni) della Casaleggio Associati. Leggi Il boss e la Spectre.it di Marianna Rizzini 26 SET 2012
Luca di Montependolo Succederà, sta per succedere, roba di ore, di giorni, di settimane, tutti lo sanno, tutti lo dicono, tutti pensano sia così – “Luca Cordero di Montezemolo scioglie la riserva” – e non si capisce come mai non sia successo prima, dicono, e intanto sono giorni che tutti compulsano l’intervista al Corriere della Sera di Nicola Rossi, senatore montezemoliano con passato nel Pd (“ora ci sono tutte le condizioni”, è la frase chiave) e ripassano con sgomento o con sogghigno l’intervista da Cassandra di Massimo Cacciari al Messaggero (caro Luca è tardi, al massimo prendi qualche deputato, dovevi candidarti quando Berlusconi è entrato in crisi). 17 SET 2012
Da Renzi a Napolitano, tutti gli ostacoli tra Bersani e Palazzo Chigi Non ci sono soltanto nemici espliciti e ostacoli messi in conto, nelle selve di palchi e dibattiti in cui si muove Pier Luigi Bersani, segretario itinerante tra una festa del Pd e l’altra (con animo di certo meno sereno del volto mostrato nei manifesti, tripudio di felicità casareccia in cui Bersani abbraccia una signora militante dall’aria felliniana, si intuisce volontaria ai fornelli). Né ci sono soltanto i duelli annunciati con grancassa (da Matteo Renzi per le primarie, da Beppe Grillo contro i vari “cadaveri ambulanti” nelle urne) per il Bersani che si trova a dover parare, negli stessi giorni, più attacchi concentrici alla sua eventuale premiership e alla sua attuale leadership. Leggi Chi scende in camper di Claudio Cerasa 12 SET 2012
Il realpolitico Mentana spiega “la perdita della verginità” di Grillo “Nel Movimento cinque stelle sanno che la loro critica intransigente ai partiti implica l’essere una casa di vetro. Ora hanno l’occasione per mostrarlo”. Questo scriveva il direttore del Tg La7 Enrico Mentana su Twitter, due giorni fa, in pieno deflagrare del caso “democrazia e Beppe Grillo”, e questo è l’unico aspetto che davvero lo appassioni di tutta la faccenda, dice, al di là del ruolo di Gianroberto Casaleggio, il “guru” di Grillo accusato di dispotismo dal grillino dissidente Giovanni Favia in un fuorionda a “Piazzapulita”. Leggi La7 contro Grillo? Solo un anticipo del derby Formigli contro Santoro di Stefano Di Michele 11 SET 2012
Il ministro delle bollicine Più frutta per tutti, infine, con tanti saluti alle bibite con gas che si volevano inesorabilmente tassate e confinate, per decreto ministeriale, a brutte bestie della salute collettiva. Più frutta per tutti (il succo vero nella bottiglietta sarà almeno il venti per cento dell’intruglio che berrai) e un ministro della Salute, Renato Balduzzi, che esce con qualche dietrofront dal brainstorming sul decreto Sanità: tassa sulle bibite da “riformulare”, forse a danno di altre bellissime carogne ipercaloriche da drugstore americano, e slot machine ripescate dal confino (non dovranno più essere ad almeno duecento metri da scuole, chiese e ospedali, ed è questione di distanza e di cuore ma anche di tasca, con le lobby del gioco che facevano notare: guardate che ci perdete soldi, e anche tanti). 08 SET 2012
Come sussiste Il Fatto Qui si prende atto dell’anatema (senza nomi) scagliato il giorno 24 agosto scorso da Ezio Mauro, direttore di Repubblica, contro il quotidiano il Fatto, ex compagno di lotta dura “noB.”, e proprio nel bel mezzo della discussione su trattative, procure e Quirinale che tanto ha squassato la stessa Repubblica, con Gustavo Zagrebelsky ed Eugenio Scalfari l’un contro l’altro armati. “Nuova destra”, ha scritto Mauro all’indirizzo del giornale di Antonio Padellaro e Marco Travaglio – i quali, evocati come cattivi, hanno così risposto: “Siete come Peppone”. 02 SET 2012
Restare al verde Un default, l’erosione dei depositi bancari, le case che non valgono più nulla, le cure mediche al lumicino, l’energia carissima, i negozi che chiudono uno dopo l’altro, i posti di lavoro sempre più pencolanti. 30 LUG 2012
Sedizione e vestizione Un cronista deve fare un ritratto di Oscar Giannino (si sospetta una sua “sedizione liberale”, anche se in realtà il nome della cosa è di Marco Taradash; si vocifera di una sua discesa in politica, anche se per ora Giannino ha lanciato soltanto un appello, sempre liberale, da Radio 24, con raccolta di firme dietro le quinte). Segue dunque consultazione redazionale (Giannino è stato responsabile Economia e finanza di questo giornale, e diversi redattori, all’epoca, erano stagisti o compagni di stanza). Alla domanda “Oscar Giannino, che cosa ti viene in mente?”, i redattori evocano circostanze lontanissime dall’economia e dalla finanza. 21 LUG 2012
Superpoteri in onda Tarantola presidente Rai, ma non è la fine della storia La commissione di Vigilanza ha nominato Anna Maria Tarantola presidente Rai (con 31 voti favorevoli, nessun voto contrario e con l’assenza di Lega, Idv e del radicale Marco Beltrandi), ma non è questa la fine della storia. E’ anche arrivata la sentenza del Tar Lazio (“illegittimo oscurare i canali Rai su piattaforma Sky”), ma dopo la nomina si parla soprattutto del fatto che per riformare, e per fare riforme significative (non solo in Rai), si è dovuto e si dovrà passare per una qualche forma di investitura personale 13 LUG 2012