Il giorno dei tassisti. I leader, le arringhe, le condizioni per Monti Ore e ore di assemblea spontanea al Circo Massimo disertato per l’occasione dai corridori dilettanti, un’intera giornata di taxi quasi introvabili (non solo a Roma, ché al raduno del Circo Massimo accorrono tassisti da Trieste come da Catania), qualche petardo, il coro “una licenza, un territorio” che risuona assieme allo slogan di facile moda (“Monti come Schettino, manovra omicida”), le raccomandazioni del leader sindacale Uritaxi Loreno Bittarelli (“non andate ora a Palazzo Chigi, la trattativa è in corso, se poi c’è da incazzarsi sarò il primo incazzato”). 19 GEN 2012
“Perché di tanta ostilità? Chiedetelo ai giornalisti" Taxi e liberalizzazioni. Se ne discute al Foglio con Adriano Sofri, utente abituale e simpatetico, e con cinque tassisti in servizio a Roma e Firenze. “Vogliamo parlare con chi conosce la categoria, con chi prende il taxi abitualmente e non con chi ci sale una volta ogni morte di papa, perché non riesce ad andare a Trastevere il giorno della festa de’ Noantri o perché ci prende per l’ombrello buono per tutte le occasioni”. Ecco servito Claudio Graziani, tassista Cisal Federtaxi in servizio a Roma, ché Adriano Sofri e il cronista sui taxi ci salgono spesso. 14 GEN 2012
La gran confusione liberalizzata Mario Monti a Berlino evoca il fantasma del “populismo” proprio mentre conferma l’arrivo, per i prossimi giorni, di un “provvedimento molto ampio” sulle liberalizzazioni. Ma che cosa davvero si agita tra i ranghi del popolo dei liberalizzandi? E che cosa succederà davvero il 20 gennaio, quando per decreto si chiarirà il futuro assetto lavorativo dei tassisti (primi della lista gli 8.000 tassisti romani), dei 24 mila gestori di pompe di benzina (arriva la liberalizzazione della distribuzione), dei 5.779 titolari di sedi notarili, delle 18 mila farmacie (per Monti dovrebbero essere 7.000 in più)? Leggi l'editoriale Libero disordine in vista di Giuliano Ferrara - Leggi l'editoriale Liberalizzare sì, ma anche gli oligopoli - Leggi Due o tre cose che non ho capito sulle liberalizzazioni dei taxi di Adriano Sofri 12 GEN 2012
Fassina riscrive i compiti di Monti “Questo non è il nostro programma”, dice all’Unità Stefano Fassina, responsabile Economia del Pd, quarantaquattrenne uomo di partito e non di Parlamento (non è deputato) che non ha mai nascosto di desiderare altro: preferiva andare al voto, e oggi non condivide l’impianto di una manovra economica impossibile da digerire per un implacabile laburista non blairiano come lui, convinto che la Germania conservatrice stia “imponendo” all’area euro una “politica economica suicida”. 29 DIC 2011
Ostellino non si beve lo spread Pagina trentotto del Corriere della Sera, parola di ex direttore del Corriere della Sera. Insorge, fieramente insorge Piero Ostellino, di base un “liberale scomodo”, come dice il titolo di un suo libro, e di fatto un liberale defilato, un torinese che ha fondato il centro Einaudi negli anni Sessanta e poi se n’è andato a Mosca e a Pechino, da cronista, a cementare per sempre il suo anti statalismo nell’osservazione quotidiana di due regimi comunisti in pieno fulgore. 29 DIC 2011
L’invenzione dei giovani I reportage di Tom Wolfe, scritti tra il 1963 e il 1965, sui giovani del boom 28 DIC 2011
Scene da un avvocato Charlotte Corday che uccide Marat nella vasca da bagno, il quadro di David che consegna ai posteri la scena e Paola Severino, neoministro tecnico della Giustizia, che a quella scena torna in una notte d’estate. Accadeva a Spoleto, nel 2003: Festival dei Due Mondi, luci nel chiostro antico, i “Processi storici” sul palco, gli spettatori-giudici pronti a spaccarsi in due fazioni e Antonio Di Pietro che recitava nel ruolo di se stesso (pm giacobino). 23 DIC 2011
Profumo, il ministro (poli)tecnico di sinistra ma filo-gelminista "Glasnost”, l’ha chiamata Repubblica: il neo ministro dell’Istruzione Francesco Profumo rende noti i numeri sulle “classi sovraffollate” che “inchiodano la Gelmini”, scriveva ieri il quotidiano di Largo Fochetti, esaltando la “trasparenza” di oggi rispetto al presunto buio del passato. 14 DIC 2011
Il mistero bufala dei “16 miliardi” delle frequenze tv e la campagna di Rep Il beauty contest per l’assegnazione delle frequenze digitali, Sky che improvvisamente si ritira denunciando “tempi incerti e regole discutibili”, la manovra Monti sulle pensioni e Repubblica che una mattina scodella la cifra dei miracoli: “Sedici miliardi” di euro che il governo potrebbe ricavare da un’eventuale asta competitiva di frequenze digitali televisive che sostituisca il “beauty contest” in corso (la gara che prevede l’attribuzione gratuita di frequenze a chi meglio soddisfa determinati requisiti). 08 DIC 2011
Il coro della rivolta C’è un cahier de doléances multiforme. C’è borbottio, inquietudine. Gente stupefatta, arrabbiata, gente che si annuncia disperata. Ci sono categorie da catalogo dei privilegiati che dichiarano frasi da sindacato duro e puro. Ci sono status quo messi in discussione, automatismi infranti. Non è ancora un nuovo blocco sociale, forse non lo sarà mai, ma intanto è una macchia di dissenso montante che si ritrova – eterogenea nelle forme – nell’opposizione alla manovra Monti. “Non ha rappresentanza politica”, questo magma, dice l’economista Guido Viale. Leggi La cura del vivere all’epoca della riforma pensionistica del tecnogoverno - Leggi Com’era la vecchiaia prima dell’invenzione delle pensioni? 07 DIC 2011