“Cultura, orgoglio italiano”. Doveva cadere, forse per caso, in un momento particolare (a Cavaliere mezzo disarcionato?), il convegno della montezemoliana ItaliaFutura organizzato ieri a Roma: un’iniziativa di encomiabile brainstorming sul tema “industria culturale motore di crescita”, con ministri, artisti, registi e pezzi grossi delle fondazioni, dei musei e delle case editrici stipati al Teatro Argentina per dare un “contributo al centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia”. Doveva essere, forse sì e forse no, una giornata di riflessione con il gatto già messo nel sacco.