Padre Federico Lombardi, portavoce della Sala stampa della Santa Sede l’ha definito “il primo grande e significativo intervento personale del Papa sul tema della crisi economica mondiale”. Un discorso “molto suo”, scritto di suo pugno, che Francesco ha letto ieri mattina nella Sala Clementina ricevendo i neo accreditati ambasciatori di Kirghizistan, Antigua e Barbuda, Lussemburgo e Botswana. Una riflessione sulla crisi finanziaria, che ha origine non solo nel “rapporto con il denaro”, che domina noi e le nostre società, ma soprattutto “in una profonda crisi antropologica”. Certo, ha premesso il Pontefice, l’umanità, nonostante paura, disperazione, indecenza e violenza facciano sì che “la gioia di vivere diminuisca” sempre più, ha ottenuto “risultati positivi che concorrono al suo autentico benessere”.
Ferrara Francesco, il denaro e la vita indecente