Predicare spiazza Le omelie a braccio del Papa e quella curia poco abituata E’ tutta colpa delle brevi omelie del mattino, quelle che Papa Francesco tiene puntualmente ogni giorno poco dopo le sette nella piccola cappella del residence di Santa Marta, davanti a un pubblico sempre diverso: giardinieri, impiegati delle poste, giornalisti, suore e sacerdoti venuti dalle più lontane periferie. E’ il gesuita argentino il primo Pontefice ad aver inaugurato questo stile. Prima di lui, i papi celebravano all’alba una messa nel chiuso dell’appartamento privato. Assistevano i pochi membri della famiglia pontificia, concelebravano il segretario e i più stretti collaboratori. L’omelia non era prevista. Bergoglio, invece, ama vedere la cappella di Santa Marta gremita, va a sedersi nelle ultime file dopo la messa. 03 MAG 2013
Fino a un certo Ior Come tutti gli uffici, anche lo Ior è necessario. Ma fino a un certo punto. Per la prima volta dall’elezione avvenuta lo scorso 13 marzo, Papa Francesco ha parlato ieri dell’Istituto per le opere religiose, la banca vaticana. Tema cruciale sì, ma soprattutto per i media, che da quaranta giorni aspettavano invano. Bergoglio ha paralto, ma lo ha fatto non discutendo con i cardinali in una delle tante sale del palazzo apostolico né in un’udienza particolare. Ha preferito – come sempre più spesso accade – l’ambiente familiare della piccola cappella di Santa Marta, durante la consueta messa mattutina celebrata alle sette. 25 APR 2013
Nel paese ex zapaterista, la chiesa non molla e picchia duro sull’aborto Il ministro della Giustizia spagnolo, Alberto Ruiz-Gallardón, assicura che la revisione della legge sull’aborto è imminente. D’ora in poi, dice, la malformazione del feto non basterà a giustificare l’interruzione di gravidanza. Il premier Mariano Rajoy l’aveva anticipato già qualche settimana fa, all’indomani dell’incontro in Vaticano con Papa Francesco. E l’annuncio di Ruiz-Gallardón arriva pochi giorni dopo la fine dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale spagnola, che si è chiusa il 19 aprile. In quell’occasione, l’arcivescovo di Madrid, il cardinale Antonio María Rouco Varela – rieletto presidente della Cee nel 2008 dopo che l’aveva già guidata dal 1999 al 2005 – si era mostrato duro nei confronti dell’esecutivo Rajoy. 24 APR 2013
La curia trasloca in periferia Il vescovo di Roma Francesco, il capo della chiesa che presiede nella carità tutte le altre chiese, apre alle conferenze episcopali locali. Dovranno essere più autonome, dovrà essere loro concesso un più ampio spazio di manovra, non solo consultivo. Una direzione auspicata in modo particolare dai cardinali tedeschi (Walter Kasper e Karl Lehmann su tutti) e già emersa con forza nelle settimane precedenti il Conclave. Un progetto che riguarda anche la Cei: Bergoglio sta infatti pensando di riprendere in mano la votazione simbolica del 1983 con cui l’episcopato italiano si diceva favorevole all’elezione del proprio presidente e del proprio segretario. 19 APR 2013
Bertello, il curiale “ai confini del mondo” che piace a Francesco Non pensava di certo al cardinale Giuseppe Bertello, il Papa, quando nell’omelia di domenica scorsa a San Paolo fuori le mura ammoniva sul rischio che corrono i sacerdoti di farsi corrompere da quei falsi idoli che corrispondono alla vanità e alla ricerca continua di avanzamenti di carriera. Il presidente del governatorato dello stato della Città del Vaticano, ha un curriculum che corrisponde invece a quello del sacerdote che deve andare in periferia, ai confini del mondo, per evangelizzare e continuare la missione apostolica, come tante volte Francesco ha ripetuto in questo primo mese di pontificato. 16 APR 2013
Il modello gesuita per la chiesa di Francesco Come anticipato dal Foglio il 28 marzo scorso, Papa Francesco ha deciso di creare una commissione cardinalizia che lo aiuterà "nel governo della chiesa universale" e che studierà un progetto di revisione della Pastor Bonus, la Costituzione apostolica che regola l'attività della Curia romana. Della commissione faranno parte otto cardinali: Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, il cileno Francisco Errázuriz Ossa, l'indiano Oswald Gracias, il tedesco Reinhard Marx, il congolese Laurent Monsengwo Pasinya, il cappuccino americano Sean O'Malley, l'australiano George Pell e l'honduregno Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, che del gruppo sarà il coordinatore. Matzuzzi La grande riforma della curia à la gesuita nei pensieri di Papa Bergoglio 13 APR 2013
Dal frate spagnolo al vescovo della Pampa, le scelte a sorpresa di Francesco Non se l’aspettava nessuno, oltretevere, la nomina dello spagnolo José Rodríguez Carballo, dal 2003 ministro generale dell’Ordine dei frati minori, alla carica di segretario della congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. L’incarico era vacante dallo scorso ottobre, quando Benedetto XVI decise il trasferimento a Indianapolis, dopo solo due anni, del redentorista Joseph William Tobin. Determinanti sono state le incomprensioni con i vertici della congregazione per la Dottrina della fede in merito alla vicenda delle suore americane riunite nella Leadership Conference of Women Religious (Lcwr), accusate dalle alte gerarchie romane di essere “femministe con la tendenza ad andare oltre Gesù e la chiesa”. 12 APR 2013
Due chiese per Francesco "Che pena vedere tante parrocchie chiuse”, diceva Papa Francesco il 27 marzo scorso, durante la sua prima udienza generale in piazza San Pietro, lasciando per un attimo da parte i fogli su cui era stampato il discorso. Parlava a braccio, con lo sguardo rivolto alle decine di sacerdoti sorridenti seduti nelle prime file, lì sul sagrato. E spesso, in quelle parrocchie che rimangono aperte, aggiungeva il giorno dopo il vescovo di Roma nell’omelia della solenne messa crismale, “i preti sono tristi, si perdono il meglio del nostro popolo, quello che è capace di attivare la parte più profonda del suo cuore presbiteriale”. 10 APR 2013
Nec rubricat nec cantat Perché al gesuita Papa non piacciono riti e “clericalismi” L’idillio tra i grandi media e Papa Francesco continua. Piacciono le sue omelie brevi, sorprende il suo fermare la jeep che lo porta tra i fedeli che gremiscono piazza San Pietro, commuovono i suoi abbracci ai malati e i baci ai bambini. Si sprecano i paragoni: c’è chi vede in lui un nuovo Albino Luciani e c’è chi nota una somiglianza nello stile con Giovanni XXIII. Roncalli, però, la mozzetta la portava. Non solo, ma fu proprio il successore di Pio XII a riportare in auge il camauro nella versione invernale. E’ uno degli episodi cui si appigliano i tradizionalisti che avanzano sul Web le prime critiche a Francesco. Gurrado I gesuiti al governo 03 APR 2013
Nella Pasqua di magro di Bergoglio anche “i riti durano meno” “La bellezza di quanto è liturgico non è semplice ornamento e gusto per i drappi, bensì presenza della gloria del nostro Dio che risplende nel suo popolo vivo e confortato”, diceva Papa Francesco nell’omelia della messa crismale, giovedì scorso. Una risposta indiretta a chi vedeva nel nuovo e meno appariscente apparato simbolico inaugurato dal Pontefice argentino già la sera dell’elezione una rottura con lo stile di Benedetto XVI. 02 APR 2013